DOMENICA 8 DICEMBRE NUOVO APPUNTAMENTO CON
“LE IENE”
NELLA PUNTATA:
– SVILUPPI SUL CASO DI RAMY ELGAML
– L’INTENSO RACCONTO DI BIANCA BALTI
– LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI MATTEO SALVINI SUL SETTORE FERROVIARIO
Domenica 8 dicembre in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, condotto da Veronica Gentili con Max Angioni. Tra gli ospiti in studio: l’attrice Anna Ferzetti e l’attore Lorenzo Richelmy.
Tra i servizi della puntata:
Domenica scorsa Giulio Golia ha raccontato il caso di Ramy Elgaml, il giovane morto durante un inseguimento con i Carabinieri a Milano. Alcuni testimoni hanno dichiarato di aver visto la “gazzella” che avrebbe urtato lo scooter di Ramy, causando la sua caduta fatale, e hanno accusato le forze dell’ordine di averli, a detta loro, costretti a cancellare i video registrati sull’incidente. Il caso resta aperto e molto discusso. La trasmissione tornerà sulla vicenda con aggiornamenti esclusivi e mostrerà qualcosa che lascerà senza parole.
Nicolò De Devitiis trascorre 48 ore con Bianca Balti, la super top model che di recente ha rivelato di lottare contro un cancro alle ovaie al terzo stadio. Bianca si racconta con sincerità, tra risate, paure e momenti di riflessione. Tra Los Angeles e Milano, insieme all’inviato attraversa ospedali, set e i luoghi più significativi della sua vita, condividendo emozioni e ricordi del suo passato più difficile. Un ritratto autentico e toccante che svela il coraggio e la forza di una donna che emoziona e ispira.
Nel servizio di Alessandro Sortino, Matteo Salvini viene intervistato su diverse questioni relative al settore ferroviario. Interrogato sul perché la TAV in Italia costi 50 milioni al chilometro rispetto ai 20 milioni in Francia, Salvini ha dichiarato: «Non lo so. Lo può chiedere a Ferrovie dello Stato. Non sono io che decido i prezzi. Quelli li fanno i tecnici». Il Ministro ha negato categoricamente l’ipotesi di una possibile privatizzazione della rete ferroviaria. Quanto ai ritardi nei lavori, Salvini li ha attribuiti all’alto numero di cantieri attualmente attivi, sostenendo che non si era mai registrata una mole così grande di progetti in corso nella storia italiana.