Ultime da Fox Italia. Il futuro oltre Sky

Ultime da Fox Italia. Il futuro oltre Sky

Parla il managing director Fink: i canali diventano brand, anche fuori dalla piattaforma

Niente asta per i diritti tv della Serie A. Nuova sede a Roma

Kathryn Fink, managing director di Fox Networks group Italy 

In attesa che 21st Century Fox porti a termine l’acquisizione di Sky plc, e che, eventualmente, il gruppo Disney rilevi parte di 21st Century Fox, la società Fox Networks group Italy ha voglia di diversificare il suo business e di trovare nuove strade, soprattutto digitali, anche fuori dalla piattaforma Sky: «Non è detto, per esempio, che i nostri canali di Fox Sports debbano restare per sempre solo su Sky.

Dobbiamo analizzare il business», dice a ItaliaOggi Kathryn Fink, managing director di Fox Networks group Italy dal gennaio 2016.

Di sicuro Fox non parteciperà alla imminente asta per i diritti tv del calcio di Serie A per il triennio 2018-2021, mentre si prepara a traslocare dagli uffici della sede centrale di via Salaria 1021, a Roma, dove ora lavorano circa 200 persone. Entro fine 2018 andranno tutti in una nuova palazzina, al centro di Roma.

Ieri a Milano, intanto, il gruppo televisivo ha presentato il nuovo posizionamento del canale Fox Life, che diventa un vero e proprio brand crossmediale con un nuovo claim, «Il mio modo di essere», proprio perché «il target donne indistinto non esiste».

Domanda. Dottoressa Fink, sento la voglia di Fox Italia di liberarsi un po’ dalla presa di Sky. Anche perché gli abbonati alla pay satellitare sono piuttosto stabili, e la crescita dei ricavi pubblicitari arriva soprattutto dal free di Sky, non sulla pay

Risposta. La crescita di Fox Italia sta passando soprattutto dai progetti sull’ott con Now tv di Sky, e dall’on demand. Comunque i ricavi di Fox arrivano per la maggior parte dagli abonamenti a Sky, quindi abbiamo un modello di business premium. Solo una fetta più piccola arriva dalla pubblicità, che nel nuovo anno fiscale, iniziato a luglio 2017, sta crescendo. Certo, c’è una voglia, diciamo così, di andare oltre l’esclusiva Sky. E per questo apriamo un fronte digitale che fa diventare i canali di Fox dei brand a 360 gradi, anche fuori dalla piattaforma Sky.

D. Possiamo comunque dire che i dieci canali di Fox Italia saranno in esclusiva su Sky di sicuro anche nei prossimi anni?

R. Dipende. Per esempio, non è detto che i canali di Fox Sports resteranno per sempre solo su Sky. Dobbiamo analizzare il business. Solo in Italia Fox è in esclusiva su una sola piattaforma. Questo non accade in Germania o nel Regno Unito.

D. Il gruppo Fox Italia intende partecipare alle prossime aste dei diritti tv 2018-2021 sul campionato italiano di Serie A e sulla Coppa Italia?

R. No, non abbiamo interessi sulla Serie A. Anche perché, come linea editoriale, Fox Sports offre sport internazionale.

D. Sky Italia sta procedendo a lasciare gli uffici romani di via Salaria. Anche per i dipendenti di Fox è previsto un trasloco?

R. Sì, ci sposteremo da via Salaria, ma resteremo a Roma. Di questi tempi, nel 2018, saremo già nella nuova sede, nel centro di Roma.

D. Secondo lei, perché tanti broadcaster stranieri sbarcano in Italia con nuovi canali tv in chiaro sul digitale terrestre? Fox, un anno e mezzo fa, ci aveva pensato, ma poi avete rinunciato. Come mai?

R. È un fenomeno che esiste un po’ in tutto il mondo. È un modo per andare direttamente al telespettatore/consumatore, senza dover passare attraverso piattaforme. Certo, quello del digitale terrestre è un mercato molto competitivo, con una torta pubblicitaria che non cresce tanto. Peraltro, se anche c’è crescita, va solo verso due players. Gli altri, quindi, sono costretti a fare battaglie per conservare la loro fetta, con un fenomeno di abbassamento dei prezzi della pubblicità sul digitale terrestre. Il gruppo Fox Italia non chiude definitivamente la porta a progetti di canali in chiaro. Ma se si entra serve un piano che regga sull’ebit. Quindi, per ora, continuiamo a studiare il mercato.

D. Veniamo al riposizionamento di FoxLife

R. Dopo 14 anni di vita, il brand vuole trasformarsi da canale tv a destinazione che vede fondersi canali di comunicazione diversi, dove social, web ed eventi sono elementi fondanti per una nuova consumer experience, e non strumenti marginali della tv. Il portale FoxLife.it, nato pochi mesi fa, ha già 1,5 milioni di visitatori unici al mese e una fan base di 450 mila follower. Poiché non esistono due donne uguali, così come non esiste il target donne come un unicum, affronteremo i nuovi temi con nuovi dispositivi e nuove suggestioni.

D. In effetti, dopo il caso Weinstein, sembra essersi molto consolidata una sorta di pink power, di un fronte donne unito e solidale nel denunciare le violenze subite. Un fenomeno che potrebbe in qualche modo indirizzare anche le vostre scelte editoriali?

R. Noi ci lavoriamo da tempo a questo progetto al femminile. Poi, nella storia, ci sono delle onde, e si crea un momento di rottura. È successo questo, con i social che hanno dato una velocità di comunicazione impensabile in altri tempi. Io credo nella libertà delle donne, che devono poter scegliere di vivere come vogliono, senza violenza, senza aggressioni. È importante stare uniti contro la violenza sulle donne. Ma non è un movimento contro gli uomini. È per la libertà delle donne. E anche tanti uomini ci sostengono. Nel gruppo Fox le questioni di genere non sono questioni: qui in Italia il personale è al 50% uomini e al 50% donne, e il 56% delle posizioni di vertice è occupato da donne.

 Claudio Plazzotta, ItaliaOggi

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