La goccia che ha fatto traboccare il vaso, a Saxa Rubra, e in particolare al Tg2, è stata la notizia (pubblicata ieri in anteprima su Italia Oggi) dell’arrivo di un esterno, il corrierista Francesco Verderami, alla conduzione di un programma sulla seconda rete. E così ecco la decisione di fare subito le barricate contro il retroscenista di via Solferino, con l’Usigrai pronto a lanciare l’attacco ai vertici Rai: «Meno tg, più esterni.
Sembra ormai questo lo slogan del vertice Rai. Nei prossimi giorni, dopo aver già ridotto l’edizione pomeridiana di 15 minuti, verrà chiusa l’edizione notturna del Tg2». Non dimenticando di attaccare anche l’esordio di Gianluca Semprini su Rai 3: «Gli ascolti deludenti di Politics dovrebbero consigliare grande prudenza ai vertici Rai». Il piano editoriale prevede la chiusura dell’edizione della notte del Tg2. «Per dare modo al tg di fare un prodotto nuovo, con linguaggi diversi?», chiede retoricamente il sindacato dei giornalisti Rai. Dando subito una risposta: «No. Per fare posto a un altro programma di rete, in seconda serata, condotto dall’ennesimo esterno. Questo è ciò che trapela da indiscrezioni sui nuovi palinsesti». Per l’Usigrai, il problema non è «la indubbia professionalità di Francesco Verderami. Ma gli ascolti del nuovo programma di Rai 3 dovrebbero consigliare grande prudenza a chi in Rai continua a voler mortificare le risorse interne e a spendere in maniera dissennata i soldi dei cittadini. Ascolti purtroppo deludenti, nonostante uomini e mezzi messi a disposizione, nonostante il grande investimento pubblicitario e il lancio da parte dei tg nazionali Rai».
I giornalisti che lavorano con il direttore Ida Colucci lamentano che «la Rai taglia l’informazione del Tg2. Da lunedì prossimo l’edizione della notte verrà soppressa». Il cdr (il sindacato interno dei giornalisti) sottolinea che «dallo scorso 4 settembre il notiziario del pomeriggio è stato già ridotto di 15 minuti. La redazione si è trovata di fronte al fatto compiuto mentre era in corso un confronto tra azienda e cdr. I tagli marginalizzano la nostra testata, riducono l’informazione di servizio pubblico e appaiono improvvidi in assenza di un piano complessivo che ridefinisca l’offerta informativa della Rai». In più, «l’azienda arretra sull’ipotesi prospettata nelle scorse settimane: affidare al Tg2 una trasmissione settimanale di approfondimento in seconda serata, in sinergia con la rete. Il cdr nell’incontro del 5 agosto ha chiesto all’azienda di passare al più presto dall’ipotesi alla proposta concreta, nel solco dello spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti tra rete e testata. Ora però per la redazione del Tg2 si prospetta un ruolo marginale mentre si profila l’arrivo dall’esterno di un conduttore e degli autori. Nuove assunzioni e nuovi costi per la Rai, oltre che uno spreco di risorse perché il Tg2 ha dimostrato, anche con gli speciali sui recenti fatti di cronaca, di avere le professionalità necessarie per le trasmissioni di approfondimento». Questo sapendo che «il Tg2 ha nel suo Dna la vocazione alla sperimentazione e la capacità di intraprendere strade innovative , ma se la Rai non valorizza le risorse interne, i tagli restano solo tagli all’informazione di servizio pubblico per i cittadini e le rassicurazioni sul perimetro occupazionale rischiano di non reggere nel tempo. Chiediamo il rispetto che il Tg2, con la sua storia, merita».
Italia Oggi