L’accusa del quotidiano maltese in lingua inglese. La produzione smentisce: «Trattiamo tutti allo stesso modo»
Il quotidiano maltese in lingua inglese riferisce che «diversi membri della troupe» del film italiano di Checco Zalone si sono dimessi per protesta dopo aver assistito a «trattamenti disgustosi» su circa 70 migranti, tra cui 4 bambini, ingaggiati dalla produzione. Un gruppo di 60 persone, scrive il giornale, sarebbe stato lasciato «per sei ore al sole» senza acqua a bordo di barconi in maxi vasche marine.Anche la società di produzione maltese incaricata dalla produzione di fare da service per le scene di mare di «Tolo Tolo» ha negato ogni addebito, ma fonti governative hanno riferito all’Ansa che «la denuncia viene presa molto seriamente al più alto livello». «Le persone che lavorano con noi vengono trattate tutte allo stesso modo», ribatte Valsecchi precisando di aver letto l’articolo del Times of Malta: «Si capisce chiaramente che è una montatura creata da una persona che è stata allontanata dal set», aggiunge il produttore sottolineando di aver «sentito poco fa Zalone: è sereno. Le uniche tensioni sono legate allo sciopero delle troupe che sta creando disagi».Secondo le «molteplici fonti» citate dal media maltese, tra cui le maestranze che si sono dimesse, ma anche altri membri della troupe che continuano a lavorare alle riprese ancora in corso, almeno quattro membri della troupe ieri avrebbero «tenuto circa 60 migranti, la maggior parte dei quali non sapeva nuotare, su un barcone per sei ore, sotto il sole e senza pause per la toilette». E anche «senza possibilità di adeguato riparo dal sole». «Una donna incinta ha avuto una crisi di panico, costringendo la troupe a sbarcarla», scrive ancora il quotidiano, che riporta le parole di uno dei membri che si sono dimessi: «Le loro vite sono state messe a rischio. Mi sono sentito terrorizzato per la loro sicurezza». Un alto funzionario della produzione «si sarebbe inoltre rivolto ai migranti definendoli “idioti” e “feccia”».
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