Radio3 Mondo, Università per bianchi

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È stata chiamata azione affermativa per i ricchi: è il trattamento speciale di ammissione di Harvard per gli studenti i cui genitori sono ex alunni o i cui parenti hanno donato denaro. In una denuncia presentata pochi giorni fa, tre gruppi di attivisti hanno chiesto al governo federale di porvi fine, sostenendo come l’equità sia ancora più imperativa dopo che la Corte Suprema, la settimana scorsa, ha limitato fortemente le ammissioni basate sulla razza e che le politiche di ammissione al College discriminano i candidati neri, ispanici e asiatici, a favore di candidati bianchi meno qualificati con legami con alunni e donatori.

A fine giugno, infatti, la Corte Suprema ha respinto l’azione affermativa nei College e nelle Università di tutto il Paese, dichiarando illegittimi i programmi di ammissione basati sulla razza ad Harvard e all’Università del North Carolina e riducendo drasticamente una politica che per lungo tempo è stata un pilastro dell’istruzione superiore. La decisione ha quasi assicurato che la popolazione studentesca dei campus delle istituzioni d’élite diventerà più bianca e meno nera e latina. Secondo i dati dell’Ufficio censimento degli Stati Uniti, la popolazione afrodiscendente, latina e asiatica degli USA rappresenta circa il 38 per cento del totale.


Nella stessa settimana, la Corte – ora a maggioranza conservatrice –, ha bocciato il piano Biden sul debito degli studenti La Corte Suprema ha stabilito, infatti, che l’amministrazione Biden ha oltrepassato la sua autorità nel tentativo di cancellare 400 miliardi di dollari di prestiti agli studenti, che interessava milioni di americani, lasciando i mutuatari in bilico per i rimborsi che dovrebbero riprendere alla fine dell’estate.
L’ammontare del debito studentesco negli USA è salito alle stelle nel corso dell’ultimo mezzo secolo, in quanto il costo dell’istruzione superiore ha continuato ad aumentare. Più di quarantacinque milioni di persone hanno un debito collettivo di 1.600 miliardi di dollari, una somma pari all’incirca alle dimensioni dell’economia del Brasile o dell’Australia.
Venerdì 7 luglio alle 11 su Radio 3 a Radio3 Mondo Laura Silvia Battaglia ne parlerà con Raffaella Baritono, professoressa ordinaria di Storia e Politica degli Stati Uniti d’America presso la Scuola di Scienze Politiche dell’Università di Bologna.
Ci si sposterà poi a Tunisi dove si incontreranno cinque scrittori e scrittrici e sei illustratori e illustratrici tunisini per raccontare Italo Calvino, il grande scrittore italiano di cui nel 2023 ricorre il centenario della nascita. Da luglio a dicembre la città di Tunisi diventa il centro di una corrispondenza a distanza tra la letteratura e il mondo dell’illustrazione tunisini e Italo Calvino che, nel mondo arabo, è l’autore italiano più letto e amato. Se ne parlerà con Chiara Comito, editor di Arabpop, Rivista di arti e letterature arabe contemporanee.

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