Valerio Lundini ospite a Stories, stasera alle 21 su Sky Tg24

Valerio Lundini ospite a Stories, stasera alle 21 su Sky Tg24

È Valerio Lundini, il protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Francesco Venuto, il comico e conduttore si racconta in “Valerio Lundini – Quando la pezza è meglio del buco”, in onda lunedì 8 Maggio alle 21 su Sky TG24 e sempre disponibile On Demand.

Dopo due tour nelle grandi arene e nei grandi teatri italiani Valerio Lundini, diventano fenomeno cult con il successo del programma Una Pezza di Lundini, torna in scena con il suo fortunatissimo spettacolo “Il mansplaining spiegato a mia figlia” a partire dall’11 maggio al Teatro Ambra Jovinelli di Roma. Un “ultimo atto” dopo tre anni in giro per l’Italia. “E’ uno spettacolo che caldeggio, indipendentemente da un mio ritorno economico. Cioè, se fosse stato di un altro avrei detto: ‘Andate a vederlo!’”. Con un titolo “scelto a caso”. “C’era fretta di trovare un titolo perché dovevano presentare i programmi nei teatri. Così ho detto: “Il mansplaining spiegato a mia figlia”, perché dove mi trovavo si stava parlando di mansplaining. Mi hanno detto che funzionava. Tra l’altro esiste anche il libro “Il razzismo spiegato a mia figlia”, che io nemmeno me lo ricordavo, quindi involontariamente c’è una citazione colta. Però lo spettacolo non parla assolutamente di mansplaining, di figlie né di me che spiego cose”.

Ironia e non-sense nel suo stile inconfondibile, nella chiacchierata che ripercorre alcune delle tappe della sua vita e carriera. Aiutati da una sua playlist musicale scelta per l’occasione, che va dagli Oasis ai The Verve, passando per Jannacci e Conte, si parte dalla sua infanzia e da dove ha vissuto: “In una casa a Roma in una zona e poi ci siamo spostati con i miei genitori un chilometro più avanti in una casa un po’ più grande, con il terrazzo. C’era stato un upgrade, infatti mi era nato un fratello, dal punto di vista mio, un figlio dal punto di vista dei miei genitori”.

Il primo approccio con la tv: “Da bambino guardavo tantissima tv e mi piacevano i programmi, i quiz. Mi piaceva tantissimo un quiz con Claudio Lippi che si chiamava “Sì o no””. Quindi la scuola e l’università: “Mi ero iscritto a giurisprudenza perché non sapevo dopo il liceo che cosa avrei dovuto fare, però proprio non ero in grado. Cambiai, perché per me era un voler procrastinare l’adolescenza. Ho detto: ‘Continuo a fare l’università così a casa sono contenti’.”

Poi l’amore per il disegno e il diploma alla scuola di fumetti, la musica e il cinema: “I film comici che forse mi hanno più influenzato sono stati la saga delle pallottole spuntate e tutti quelli di Mel Brooks”. E un film, il terzo, in uscita come attore: “È di Alessandro Bardani, un’opera prima, dal titolo “Il più bel secolo della mia vita”. Siamo io e Sergio Castellitto. Quindi se il film va male è colpa mia”. E poi la radio, come autore tra l’altro di “Sei uno zero” su Radio Due con Lillo e Greg: “A chi devo di più dei due? Credo che in radio mi abbia chiamato Greg però Lillo poteva benissimo dire “che c’entra questo qua dentro”, invece non l’ha fatto. Quindi diciamo che devo a entrambi”. Ma nel suo percorso professionale ci sono anche due libri di racconti, la co-conduzione de L’Altro Festival e la partecipazione come ospite al Festival di Sanremo con Fulminacci (Se ci tornerei? Se mi chiamano vado, basta che mi avvisano 24 ore prima della prima serata).

E un sogno: “Vorrei divertirmi per tutta la vita. È una frase che disse il mio amico Carmelo quando comprò uno studio di registrazione pur non essendo musicista, e divenne il mio motto. Che non significa andare a ubriacarsi tutte le sere ma fare le cose che ti piacciono magari pagato bene”.

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