In unʼintervista a Variety il direttore della kermesse francese esclude unʼedizione tutta a distanza
Festival del cinema online nel caso perdurasse la crisi legata all’epidemia di coronavirus? Impossibile. Dopo il no categorico di Alberto Barbera per Venezia, anche Thierry Fremaux ha smentito nettamente questa possibilità per Cannes. In un’intervista su Variety il direttore del festival francese ha detto: “Per quanto riguarda Cannes, per la sua anima, la sua storia, la sua efficenza, è un modello che non funzionerebbe. Cos’è un festival digitale? Una competizione digitale? Dovremmo iniziare a chiedere ai detentori dei diritti se sono d’accordo,” ha messo in chiaro.
“I film di Wes Anderson o Paul Verhoeven su un computer? Scoprire ‘Top Gun 2’ o ‘Soul’ della Pixar in un posto che non è un cinema? L’uscita di questi film è stata rimandata per essere proiettata sul grande schermo; perché dovremmo volerli mostrare su un dispositivo digitale?” ha detto il direttore artistico riferendosi ad alcuni dei film previsti per l’edizione 2020.
Un’edizione che era prevista per maggio e al momento, secondo alcune ipotesi, potrebbe slittare tra la fine giugno e l’inizio di luglio. Per Fremaux il Festival è un posto dove i registi: “vogliono mostrare i propri film sul grande schermo per condividerli con altri e non per lasciare che i loro lavori finiscano sullo schermo di un iPhone”.
Il direttore ha proseguito spiegando: “Se tutti i festival venissero cancellati, dobbiamo pensare a un modo di mostrare i film e non sprecare l’annata, ma non credo che una precaria e improvvisata edizione alternativa di Cannes o Venezia possa essere la soluzione”.
Tgcom24