“La dislessia ha segnato la mia infanzia e la mia adolescenza, periodi per me complessi, che non ricordo con grande soddisfazione, tanto che posso dire di essere ben più felice ora. Per questo credo occorra fare il possibile per aiutare chi ha disagi di questo tipo a superarli, spesso si tratta di persone con notevole grado di creatività e iperattività. Devono cambiare i parametri educativi”.Lo ha detto Lapo Elkann, intervenendo a Torino, al convegno nazionale di Sos Dislessia al Centro Congressi Santo Volto dove è stato invitato, come testimone, insieme ad altri ‘dislessici’ noti come il patron di Basicnet, Marco Boglione, l’attore Francesco Riva e il fumettista Emanuel Simeoni.
“Per via della mia dislessia, – ha raccontato Lapo Elkann – sono stato percepito per quasi tutto il periodo scolastico come un ‘problema’. Sia dalla scuola, sia dalla famiglia. Una cosa che mi ha fatto sentire diverso e sfigato fino a non tanti anni fa. Una sorte che credo accomuni un po’ tutti i dislessici. Anche se devo dire che in tutto questo c’è un lato positivo, per reagire ho creato un mio mondo pieno di sogni e fantasia. Sviluppando una creatività ribelle e sognante che poi sono riuscito a far diventare un mestiere”.
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