Il Leone d’Oro alla carriera al compositore e produttore Brian Eno

Il Leone d’Oro alla carriera al compositore e produttore Brian Eno

Venezia: Il compositore britannico vince il Leone d’oro 2023, leone d’argento a Miller Puckette – matematico, programmatore, teorico e performer

A Brian Eno, compositore, musicista, produttore, artista visivo va il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Musica 2023 “per la sua ricerca sulla qualità, la bellezza e la diffusione del suono digitale e la sua concezione dello spazio acustico come strumento compositivo”. A Miller Puckette – matematico, programmatore, teorico e performer – è attribuito il Leone d’Argento ”per l’ideazione e lo sviluppo dei software Max/Msp e Pure Data, due dei più importanti e diffusi programmi di informatica musicale che hanno fornito inedite possibilità a diverse generazioni di compositori, musicisti e artisti multimediali”.  La decisione del Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia accoglie la proposta che Lucia Ronchetti, Direttore del settore Musica, ha presentato in sintonia con il tema del 67esimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea (16-29 ottobre), Micro-Music, che mira a evidenziare “il fascino e la ricchezza espressiva del suono digitale”. Il 19 ottobre (ore 12.00) nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, sede della Biennale, avrà luogo la cerimonia di premiazione con il Leone d’Argento a Miller Puckette. 

“Il lavoro compositivo di Brian Eno – si legge nella motivazione di Lucia Ronchetti – è dagli esordi concepito quale processo generativo che evolve secondo una dimensione temporale potenzialmente infinita, anticipando molte delle tendenze compositive attuali legate al suono digitale. Lo studio di registrazione concepito come meta-strumento compositivo, regno di elaborazione, moltiplicazione e montaggio di frammenti sonori registrati, simulacri acustici, oggetti sonori autonomi, ha permesso a Brian Eno di creare spazi elettronici immersivi che si trasformano e permeano la realtà acustica nella quale siamo immersi, modulandola secondo drammaturgie sempre cangianti”.  Il metodo compositivo di Brian Eno segue le complesse teorie di ispirazione matematico taoista descritte nel suo libro Music for Non-Musicians, in cui si dichiara un “non-musicista”, ovvero un artista tecnicamente privo di competenze ma forte del suo genio creativo.

Pittura, scultura, videoarte,  Eno ha ampliato il proprio percorso creativo esplorando una molteplicità di discipline: Nel 1985 è stato alla 42/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (sezione Videomusica) con ‘Thursday Afternoon’, video painting di 80 minuti di cui firma regia, sceneggiatura e musica; l’anno dopo presenta una delle sue sculture visive, Installazione di suoni, luci e video per la 42/a Esposizione Internazionale d’Arte intitolata; nel 2006 è invitato alla Biennale Musica, con una complessa video-installazione dislocata in tre ambienti inanellati uno nell’altro, ‘Painting like Music’. 

Il 21 ottobre l’artista sarà sul palco del Teatro La Fenice con la prima esecuzione assoluta del nuovo progetto ‘Ships’, insieme alla Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi, l’attore Peter Serafinowicz, il collaboratore storico e chitarrista Leo Abrahams, il software designer Peter Chilvers, in interazione con le atmosfere orchestrali diffuse ed elaborate per lo spazio acustico del teatro.

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