Il ballerino e regista francese Patrick Dupond è morto a Parigi dopo una breve malattia all’età di 61 anni. Étoile di raro virtuosismo e fascino carismatico, Dupond aveva attirato l’interesse dei più grandi coreografi contemporanei.
Nato a Parigi il 14 marzo 1959, Dupond studiò alla scuola di ballo dell’Opéra di Parigi della cui compagnia entrò a far parte giovanissimo nel 1974; fu promosso primo ballerino nel 1978 ed étoile nel 1980. A soli 17 anni, nel 1976, aveva vinto la medaglia d’oro nella competizione internazionale di balletto a Varna, in Bulgaria. Ha lavorato con tutti i più grandi nomi della danza come Rudolf Nureyev, Maurice Béjart, Alvin Ailey, John Neumeier e Bob Wilson.
È stato ammirato interprete, tra l’altro, dei balletti Il fantasma dell’Opera di Roland Petit (1980), La fille mal gardée di Heinz Spoerli (1981), Don Chisciotte di Marius Petipa, nella versione di Rudolf Nureyev (1981). È stato quindi nominato direttore del balletto dell’Opéra di Parigi (1990-95), succedendo nell’incarico a Nureyev.
Nel 1997 entrò in contrasto con la nuova direzione dell’Opéra e fu quindi licenziato per “la sua insubordinazione e la sua indisciplina”, secondo quanto lui stesso affermò. Dupond aveva accettato di far parte della giuria del festival di Cannes senza però ottenere il consenso dell’Opéra.
Nel 2000 Dupond rimase vittima di un grave incidente automobilistico, riportando decine di fratture. I medici gli dissero che non avrebbe più ballato. Dopo una lunga riabilitazione, Dupond riprese il percorso della danza con un musical: nel 2003 con L’air de Paris si esibì all’Espace Pierre Cardin. Recentemente aveva accettato di far parte delle giurie di vari talent show francesi.
Repubblica.it