‘MOGLIE E MARITO’, SORPRESA IN FAMIGLIA: SMUTNIAK E FAVINO CAMBIANO SESSO

‘MOGLIE E MARITO’, SORPRESA IN FAMIGLIA: SMUTNIAK E FAVINO CAMBIANO SESSO

Al cinema dal 13 aprile con Warner Bros. la commedia diretta da Simone Godano: una coppia in crisi e uno strano esperimento che li fa entrare uno nel corpo dell’altro. L’attrice: “Se potessi farlo davvero, vorrei capire la sensibilità maschile, così diversa dalla nostra”. Il trailer in anteprima su Repubblica.it

Moglie e marito Kasia Smutniak e Pierfrancesco FavinoMai pensato di entrare nella testa – e nel corpo – del vostro compagno per vedere l’effetto che fa? Ebbene, sappiate che ci vuole coraggio. Perché l’effetto è divertente per chi guarda da fuori ma ritrovarsi all’improvviso nel corpo di un altro può riservare strambe sorprese. È quel che succede a Sofia e Andrea, la coppia protagonista di Moglie e marito, regia di Simone Godano che debutta nel lungometraggio con questa commedia in sala il 13 aprile con Warner Bros. I protagonisti sono Kasia Smutniak e Pierfrancesco Favino, nel cast anche Valerio Aprea, Paola Calliari, Sebastian Dimulescu.
Sposati da dieci anni ma nel pieno di una crisi coniugale, Sofia e Andrea, lei conduttrice televisiva in ascesa e lui neurochirurgo che porta avanti una sperimentazione sul cervello umano, iniziano a pensare al divorzio. Ma un colpo di genio di Andrea spariglia le carte: grazie a un esperimento scientifico, si ritrovano letteralmente l’uno “dentro” il corpo dell’altro. Sofia resta Sofia, ma nel corpo di Andrea, e viceversa. Senza alcuna scelta, se non quella di vivere ognuno l’esistenza e la quotidianità dell’altro. Lei nei panni di lui, lui nei panni di lei, con tutte le conseguenze – in certi momenti esilaranti – che questo comporta. Un’esperienza che farà ritrovare loro l’empatia reciproca, la “connessione” necessaria a far funzionare una coppia che si ama. “La cosa più difficile nei panni di una donna? Riuscire a fare una cosa alla volta” commenta Pierfrancesco Favino, mentre per Kasia Smutniak “la cosa più complicata è stata cercare di non restituire un’immagine stereotipata dell’uomo, ma riprodurre quella sensibilità e dolcezza che possiede il personaggio di Favino. La cosa particolare è proprio che più mi avvicinavo a questo nucleo e più mi allontanavo proprio dallo stereotipo scontato del maschio”.
Una storia che ricorda quella di Tutto accadde un venerdì con Barbara Harris e Jodie Foster, la commedia Disney del 1995 (basata su un romanzo per ragazzi di Mary Rodgers, un secondo adattamento uscì nel 2003, Quel pazzo venerdì, con Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis), madre e figlia e un rapporto conflittuale finché un giorno, durante l’ennesimo confronto-scontro, si augurano di scambiarsi i ruoli: il loro desiderio viene esaudito un venerdì, al risveglio, quando si ritrovano una nei panni dell’altra. In Moglie e marito la prospettiva cambia, siamo in Italia e i protagonisti sono un uomo e una donna, una coppia, ma resta l’ispirazione di quella cifra fantastica, quasi inedita per una commedia italiana.
Un’occasione, per i protagonisti, anche per conoscere sfumature inedite del proprio carattere, “nei panni di una donna – spiega Favino – ho scoperto una certa umoralità che ho sempre, faticosamente tenuto a bada”, e se nella vita reale avesse l’opportunità di sottoporsi a un esperimento simile, lo farebbe “per poter dire di conoscere meglio la mia compagna, le mie figlie, mia suocera … e il cane”.
Una storia che permette al pubblico maschile e a quello femminile di specchiarsi nei panni “dell’altro”. Cosa farebbe Smutniak, se potesse trasformarsi in un maschio? “Banalmente, mi piacerebbe sentire e guardare il mondo attraverso gli occhi di un uomo per capirne veramente e fino in fondo la prospettiva, la sensibilità, l’approccio che, nonostante l’evoluzione dei ruoli, dei diritti e del percepito del mondo di oggi, permane diversa da quella donna”.

Alessandra Vitali, La Repubblica

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