Come fa Netflix a tenere incollati milioni di telespettatori in tutto il mondo? Quest’articolo lo spiega

Come fa Netflix a tenere incollati milioni di telespettatori in tutto il mondo? Quest’articolo lo spiega

Una squadra di esperti e critici cinematografici crea le tag per poter catalogare film come Le Iene e XXX o serie tv come Master of None e Easy, così è più facile trovare il titolo che cerchiamo. E poi c’è il suono

«Abbiamo una squadra di esperti che passano il loro tempo a vedere i film e le serie tv che offriamo», dice il manager di Netflix Mike Hastings. Si tratta di un team (americano) di appassionati e studenti di cinema che crea le tag per poter associare insieme film come Le Iene e XXX o serie tv come Master of None e Easy. «Così, se cercate contenuti scrivendo ad esempio “film francesi con una storia d’amore”, li troverete. In totale abbiamo centinaia di generi diversi e cerchiamo continuamente di aggiungerne di altri», continua Hastings. Insomma, non è solo una questione di tecnologia ma della capacità tutta umana di analizzare un’opera cinematografica in modo da creare generi del tutto nuovi.

Allo stesso tempo però, è chiaro che un servizio con 190 milioni di utenti in tutto il mondo non può affidare a una sola squadra la classificazione di un catalogo sempre più complesso, composto da centinaia di contenuti diversi. Per questo motivo, a Los Gatos stanno pensando alla possibilità di creare generi e tag personalizzate anche per altre nazioni, come ad esempio l’Italia. «Perchè gli utenti di un Paese preferiscono vedere il film di un genere piuttosto che un altro», spiega il manager.

La Stampa ha avuto l’occasione di parlare con Hastings (e altri dirigenti dell’azienda) durante un evento organizzato a Berlino. Una giornata dedicata alle potenzialità delle smart tv, ma anche allo sviluppo tecnologico dei prodotti offerti. In particolare, Netflix si sta focalizzando, tra le altre cose, anche sui contenuti per bambini. serie animate in cui i più piccoli possono scegliere diverse versioni della storia.

UN SUONO MIGLIORE GRAZIE AI DATI

In tutto questo, sono gli algoritmi ad avere un ruolo fondamentale, anche per quanto riguarda la capacità di fornire il suono migliore nei diversi dispositivi con cui si usa Netflix: dallo smartphone alle console. «Per avere una buona resa sonora ci serviamo di tutta una serie di informazioni sul comportamento dell’utente: se alza il volume, se utilizza le cuffie e quale tipo di dispositivo utilizza di più», dice Javier Fancillas, manager dei Dolby Laboratories. Infatti, la compagnia americana è uno dei partner del colosso dello streaming per quanto riguarda le tecnologie video e audio. Infatti, serie tv come The Punisher o anime come Blame! supportano Dolby Atmos, che permette un suono a tre dimensioni. Il sistema è stato disegnato anche per la resa sonora delle televisioni connesse a internet. E per questo motivo la partnership assume un ruolo fondamentale, soprattutto in Europa, dove il 60% degli utenti utilizza Netflix su una smart tv.

IN ITALIA CRESCE LA TV, MA RIMANE UN PAESE DI SPETTATORI DA MOBILE

Allo stesso tempo, l’Italia non è da meno: dopo i primi sei mesi di abbonamento, il 53% degli utenti, che inizialmente si iscrivono da mobile e da laptop, fruiscono di una di serie tv attraverso lo schermo di una smart tv. Ma siamo comunque un paese in cui i dispositivi mobili la fanno da padrone. «Per questo motivo, puntiamo molto sugli smartphone e sui tablet – spiega Maria Ferreras, vice presidente del settore sviluppo per il Medio Oriente e l’Europa – l’Italia è un Paese su cui stiamo investendo molto, ma allo stesso tempo ci rendiamo conto delle difficoltà: non tutte le zone sono coperte da una connessione internet di buona qualità. Non a caso abbiamo pubblicizzato con decisione, la possibilità di vedere una puntata o un film in offline».

Marco Tonelli, La Stampa

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