Si è svolta a Los Angeles la cerimonia di ingresso nella Rock & Roll Hall of Fame. Tra i protagonisti anche Eminem, Eurythmics e Pat Benatar
I Duran Duran entrano nella Rock & Roll Hall of Fame ma per la band la serata è dolce-amara.
Si è svolta a Los Angeles la cerimonia che annualmente vede l’inserimento di un certo numero di artisti nel museo delle personalità più influenti dell’industria musicale. Il gruppo inglese al momento del discorso di accettazione ha letto un messaggio del chitarrista storico, Andy Taylor, che non ha potuto essere presente in quanto malato di cancro. Tra gli altri artisti che nella serata sono stati inseriti nella Hall of Fame ci sono stati Pat Benatar, Eurythmics, Lionel Richie e Judas Priest.
Per i Duran Duran una serata dai sentimenti contrastanti. Perché se l’inserimento nella Rock & Roll Hall of Fame è sicuramente il coronamento di una carriera quarantennale e al tempo stesso una piccola rivincita nei confronti di chi li ha sempre considerati un fenomeno più di costume che musicale, la notizia della malattia di Andy Taylor ha fatto calare un’ombra sulla serata. Il chitarrista, così come Warren Cuccurullo (anch’egli assente per motivi non chiariti) che lo aveva sostituito nel gruppo a partire dal 1986 e fino al 2001, sarebbe dovuto essere con i Duran Duran sul palco. Ma alla fine ha dovuto dare forfait ed è stato Simon Le Bon a spiegarne le ragioni leggendo un suo messaggio. Nel suo messaggio, postato anche sul sito ufficiale del gruppo, Taylor ha prima espresso la sua felicità per questo riconoscimento e celebrato i suoi ex compagni di avventura, con cui in passato non sono mancati scontri, per poi spiegare le ragioni della sua assenza.
“Poco più di quattro anni fa mi è stato diagnosticato un cancro alla prostata metastatico al quarto stadio – ha scritto -. Molte famiglie hanno sperimentato la lenta combustione di questa malattia e ovviamente non siamo diversi; quindi parlo dal punto di vista di un padre di famiglia ma con profonda umiltà nei confronti della band, i più grandi fan che un gruppo possa avere e questo eccezionale riconoscimento. Sebbene le mie condizioni attuali non siano immediatamente in pericolo di vita, non esiste una cura. Di recente stavo bene dopo un trattamento molto sofisticato che allunga la vita, fino a una settimana fa, quando ho subito una battuta d’arresto e, nonostante gli sforzi eccezionali della mia squadra, dovevo essere onesto in quanto, sia fisicamente che mentalmente, avrei superare i miei limiti”.
Nel backstage Simon Le Bon ha commentato la cosa esprimendo lo sgomento del gruppo nell’aver saputo della malattia di Andy. “Siamo devastati, amiamo molto Andy. Non starò qui a piangere, sarebbe inappropriato, ma è così che ci si sente”. Andy Taylor ha fatto parte della band in due fasi distinte della loro carriera: tra il 1978 e il 1985, quando il gruppo ha ottenuto la celebrità mondiale, pubblicando album come “Rio” e “Arena“, e poi con la reunion durata dal 2001 al 2006. Nei giorni scorsi Nick Rhodes in un’intervista ha fatto sapere che nel corso del 2023 potrebbe vedere la luce “Reportage“, il secondo album che i Duran Duran avevano realizzato in fase di reunion con Andy dopo “Astronaut“, e che in seguito alla seconda rottura con il chitarrista non era mai stato pubblicato.