Tutto in una notte, per Kevin Spacey, tra cena gourmet e tour nottambulo tra Campo de’ Fiori e piazza Navona. Il divo americano si è davvero goduto la grande bellezza di Roma, l’altra notte. Non basta certo una serata, ma quasi, per mister House of Cards, che si è concesso una lunga passeggiata al chiaro di luna in pieno centro storico. Il grande attore di Hollywood continua a “gustarsi” Roma, dove sta soggiornando da una settimana esatta. È qui, nella Capitale, che ha scelto di fare la sua prima uscita pubblica dopo la vicenda di presunte accuse per molestie sessuali che l’hanno visto coinvolto (accuse, appunto, “ritirate”) sull’onda della mobilitazione del #MeToo nel 2017. La sorpresa è stata tanta, l’altra sera, quando il divo è arrivato nel noto ristorante di piazza de’ Ricci con una decina di amici americani. Per lui, una bella tavolata rotonda rigorosamente all’aperto.Ad accoglierli, il patron del locale, Roberto Lisi che ha dispensato consigli accurati all’illustre cliente sulla scelta dei piatti nel menu. «Il signor Spacey è un buongustaio molto esigente», raccontano. Per la star, in elegante completo di lino sui toni dell’azzurro, seduto accanto ad una bella ragazza in abito-sottoveste nero, è stata servita una cena raffinata, tutta a base di pesce. Quando si dice il piacere della tavola. Ne sanno qualcosa al ristorante, visto che Spacey si è trattenuto per quasi due ore, tra degustazioni, risate e chiacchiere. E non è certo passato inosservato (oltre ad essere stato subito pizzicato da Rino Barillari). Riconosciuto dagli altri clienti si è concesso un bagno di selfie e autografi. «Siamo tutti pazzi per Kevin Spacey», esclama un fan. Finite le degustazioni, la nottata è proseguita con la piacevole scoperta della città. Rigorosamente a piedi. Spacey e la sua comitiva hanno raggiunto Campo de’ Fiori ( per un saluto a Giordano Bruno). Hanno proseguito fino a piazza Navona per godersi il duetto magico della Fontana dei Fiumi con Sant’Agnese, e “ripiegare” infine verso la Chiesa Nuova. Per un rendez vous da Oscar.
Laura Larcan, ilmessaggero.it