Non è solo un album, ma anche una rivincita. Il 7 luglio Taylor Swift ha ripubblicato i successi del 2010 in Speak Now (Taylor’s Version), il terzo progetto di reincisione delle vecchie musiche che sottolinea la proprietà delle tracce da parte della cantante dopo i problemi insorti in passato per i diritti discografici. “Ho creato per la prima volta Speak Now, completamente scritto da me, tra i 18 e i 20 anni”, ha dichiarato Swift. “Le canzoni che provenivano da questo periodo della mia vita erano caratterizzate dalla loro brutale onestà, confessioni diaristiche senza filtri, e selvaggia malinconia. Amo quest’album perché racconta una storia di crescita, agitazione, volo e schianto… e di vita per parlarne”.
Tra le tracce rivisitate da Swift, Speak Now (Taylor’s Version) contiene Back to December, Mean, Mine, The Story of Us, Sparks Fly, Haunted, Dear John e Better Than Revenge, quest’ultima modificata nel problematico testo scritto all’età di 19 anni anche in forza della maturità acquisita dall’artista ormai trentenne. L’album include anche sei inediti corredati dalla dicitura From The Vault: si tratta di Electric Touch con i Fall Out Boy, Castles Crumbling con Hayley Williams dei Paramore, When Emma Falls in Love, I Can See You, Foolish One e Timeless.
In passato Swift ha affrontato una controversia con l’ex-etichetta discografica Big Machine Label Group, con la quale ha collaborato per oltre dieci anni. Nel 2018 l’artista ha firmato un nuovo contratto con Republic Records di Universal Music Group, ma successivamente Big Machine ha venduto i diritti del suo catalogo musicale a un’altra società di proprietà del produttore Scooter Braun, senza possibilità di riacquistarli. Per riacquisire il controllo dei diritti musicali, Swift ha quindi intrapreso la strada della registrazione di nuove versioni degli album pubblicati con Big Machine.