Dopo otto anni Vasco Rossi torna nella sua città d’adozione. A Bologna non è ancora sera, ma la sua V illumina il palco allo stadio Dall’Ara. Vasco conta più di 800 concerti in carriera, ma ogni volta è un’emozione nuova e la folla lo acclama. Nelle 2 anteprima di Rimini erano in 40mila e sono altrettanti per ognuna delle quattro serate sold out sotto alle Due Torri così, alla fine del tour estivo di cui ieri la prima tappa, saranno circa 450mila i fan che saranno accorsi a cantare dal vivo le sue canzoni, dalle più recenti ai grandi classici del suo repertorio.
Sì, perché in scaletta ci sono 20 minuti di un medley di brani cult che incantano il pubblico: “Come nelle favole”, “Non l’hai mica capito”, “Cosa ti fai”, “Il blues di una chitarra sola”, “Ormai è tardi”, “Incredibile Romantica”, “Ridere di te”, l’immancabile “Albachiara” che manda la folla in visibilio… Sulle note di “Sally” lo stadio è una voce sola, così come il ricordo di Massimo Riva, storico chitarrista di Vasco, è unanime.
Come aveva già fatto a Rimini, il Blasco fa un omaggio alla Romagna: “Siamo qui per portare un po’ di gioia a questa terra ferita ma orgogliosa e fiera”, dice, mentre sui maxischermi compaiono le immagini di una spiaggia della Riviera romagnola con la scritta Tin Bota (Tieni Botta), nei giorni del disastro delle alluvioni.
E già prima di salire sul palco il cantante aveva spiegato alla stampa che “è importante guardarla in faccia la realtà, perché oggi nell’aria c’è una narrazione edulcorata da parte di chi dice che va tutto bene. I politici dovrebbero pensare a quello e a risolvere i problemi, invece pensano soltanto al consenso”. E sia parlando con i giornalisti prima, sia dal palco poi, attacca la politica che: “Ci racconta solo favole, sento solo dei gran discorsi, discorsi, discorsi ma nessuno fa niente. I politici non fanno gli interessi del Paese ma solo i loro personali”.
Dopo due ore e mezzo di spettacolo, Vasco saluta il pubblico, gli appuntamenti, dopo le quattro date di Bologna, saranno allo stadio Olimpico di Roma il 16 e 17 giugno, al Barbera di Palermo il 22 e 23 giugno, all’Arechi di Salerno il 28 e 29 giugno e poi annuncia: “Se non arriva la fine del mondo, ci rivediamo tra un anno”.