Addio a Françoise Gilot, pittrice e musa di Picasso

Addio a Françoise Gilot, pittrice e musa di Picasso

Françoise Gilot, affermata pittrice francese la cui arte fu eclissata dalla lunga e burrascosa relazione sentimentale con Pablo Picasso- 40 anni più anziano di lei, e che, sola tra le sue numerose amanti, lo abbandonò- è morta oggi in un ospedale di Manhattan all’età di 101 anni.

Era il maggio del 1943 e aveva 21 anni quando incontrò in un ristorante di Parigi Picasso, 61 anni, allora amante di Dora Maar. Nel giro di un anno, la giovane pittrice divenne la compagna del leggendario artista spagnolo, una relazione durata dal 1944 al 1953 e da cui nacquero due figli, Claude (1947) e Paloma (1949).

“Pablo è stato il più grande amore della mia vita, ma dovevi prendere provvedimenti per proteggerti. L’ho fatto, me ne sono andata prima di essere distrutta”, ha confidato nel libro del 2021 di Janet Hawley “Artists and Conversation”.

Due delle altre donne nella vita di Picasso sono morte suicide e altre due hanno avuto un crollo mentale. Gilot si è invece opposta al gigante dell’arte moderna: “Le altre no, si sono aggrappate al potente Minotauro e hanno pagato un prezzo alto”, ha detto, riferendosi alla prima moglie di Picasso, la ballerina Olga Khokhlova, che è caduta in depressione dopo che lui l’ha lasciata; la sua ex amante adolescente, Marie-Therese Walter, che si è impiccata; la sua seconda moglie, Jacqueline Roque, che si è sparata; e la sua musa più famosa, l’artista Dora Maar, che ebbe un esaurimento nervoso. Il pittore di “Guernica” era, ha detto, “sorprendentemente creativo, un mago, così intelligente e seducent … Ma era anche molto crudele, sadico e spietato con gli altri, così come con se stesso”.

Durante il loro periodo di vita comune, Picasso la rappresentò nel quadro “Joie de vivre” nella figura “Femme fleur”, dove appare solare e radiosa. Françoise Gilot fu soggetto anche per un celebre quadro di Henri Matisse, al quale Picasso fece conoscere Gilot.

Anche dopo la separazione dall’artista, Gilot continuò a esercitare l’arte della pittura. Nel 1955 sposò l’artista Luc Simon, da cui ebbe una figlia, Aurelia, divorziando poi nel 1962. Nel 1964 Gilot pubblicò “Vita con Picasso” (Garzanti, 1965, poi ristampato da Umberto Allemandi, 1998 e da Donzelli, 2016), un libro di memorie relativamente intimo sulla loro vita in comune, che incontrò enorme successo e qualche critica. Il testo mandò in collera Picasso, che arrivò a rifiutare di rivedere i suoi figli. Nel 1969 conobbe il celebre scienziato statunitense Jonas Salk, ideatore del primo vaccino antipoliomielite, che sposò l’anno seguente; rimasero uniti fino alla sua morte nel 1995.

Nata il 26 novembre 1921 a Neuilly-sur-Seine da una famiglia borghese di ingegneri e commercianti, Marie Françoise Gilot fu introdotta alla pittura ad acquerello dalla madre nel 1928 e poi dall’insegnante della stessa madre dal 1934. Ebbe il suo primo studio nell’appartamento della nonna, mentre studiava inglese e filosofia, e poi, nel 1939, legge, su istigazione del padre, restio a vederla diventare un’artista. Questa riluttanza si rivelò vana, poiché l’anno successivo, nella Parigi dell’occupazione tedesca, tornò a dipingere. L’11 novembre 1940 partecipò a una manifestazione antinazista sotto l’Arco di Trionfo e fu arrestata dalla polizia tedesca.

Mentre continuava a studiare legge, anche se a malincuore, proseguì la sua formazione artistica con il pittore e fotografo ungherese Endre Rozsda (1913-1999). Poi arrivarono gli eventi che l’avrebbero resa una leggenda. Nell’aprile del 1943, grazie a un amico d’infanzia, conobbe l’attore Alain Cuny; l’8 maggio Françoise espose per la prima volta in una piccola galleria parigina e il 12 maggio Alain Cuny invitò lei e la sua amica a cena al ristorante ‘Le Catalan’: al tavolo accanto c’erano Picasso e Dora Maar. Poiché Cuny e Picasso si conoscevano, furono fatte le presentazioni e Picasso invitò le due giovani donne a visitare il suo studio.

Qualche giorno dopo, Françoise Gilot venne a sapere che Picasso era andato a vedere la sua mostra e il 17 maggio, le due amiche andarono a trovarlo al numero 7 di rue des Grands-Augustins.

Durante l’estate, Françoise comunicò ai genitori la sua decisione di dedicarsi esclusivamente alla pittura e per ripicca il padre la privò di ogni mezzo di sostentamento. Per mantenersi dette lezioni di equitazione al Bois de Boulogne, si iscrisse all’Académie Julian, prese lezioni di danza da un’allieva di Isadora Duncan e frequentò sempre più spesso lo studio di Picasso, dove conobbe André Malraux, Pierre Reverdy e Jean Cocteau. Poi, nei mesi successivi, si allontanò da Picasso, preferendo la compagnia dei giovani artisti del gruppo Réalités nouvelles e ispirandosi a Sonia Delaunay, Jean Arp, Brancusi e altri artisti. Nel 1944 Gilot infine cedette al nuovo corteggiamento di Picasso, iniziando una lunga relazione altalenante che, tra alti e bassi, si concluse nove anni dopo con lei che sbattè la porta davanti a un incredulo Picasso.

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