L’attore interpreta il celebre divo a luci rosse nella fiction prossimamente in onda su Netlfix
Dopo aver annunciato Supersex, serie tv con protagonista Alessandro Borghi e incentrata sul divo del porno Rocco Siffredi, Netflix ha rilasciato sui propri profili social tre nuove foto che hanno immediatamente suscitato curiosità nei confronti di quella che è una delle serie più attese di quest’anno.
GLI SCATTI DI ALESSANDRO BORGHI NELLE VESTI DI ROCCO SIFFREDI
“Al centro della scena c’è Rocco, ma non è da solo. Insieme ad Alessandro Borghi, che interpreterà il pornoattore italiano più famoso di sempre, ci saranno anche Gaia Messerklinger e Vincenzo Nemolato, che assumeranno i ruoli di Moana Pozzi e Riccardo Schicchi, e Jasmine Trinca”, così scrive Netflix a corredo delle tre immagini, di cui due dedicate proprio a Borghi nei panni di Siffredi. La serie è ambientata all’inizio degli anni Novanta, quando il pornoattore iniziava la sua carriera e si faceva notare per le sue “doti” straordinarie. La somiglianza tra Borghi e Siffredi, così come si vede anche dalle foto, è davvero elevata. L’attore ha lavorato molto sulle espressioni e sulla gestualità del pornoattore per avvicinarsi ancora di più al suo personaggio e il risultato sembra davvero essere convincente, anche se i più scettici aspettano di vedere almeno un teaser del prodotto per lasciare il loro giudizio sulla qualità del lavoro fatto su Borghi, che ha comunque avuto contatti molto stretti con l’attore per tutta la durata delle riprese.
LE PAROLE DI BORGHI SU SUPERSEX
“C’è una grande differenza tra il personaggio pubblico e l’uomo. C’erano lati di Rocco non indagati e lui mi ha regalato onestà e fiducia, oltre alla felicità reciproca, per me di interpretarlo, per lui che fossi io”, ha spiegato Alessandro Borghi al quotidiano La Repubblica raccontando la nascita del prodotto, che innegabilmente incuriosisce. Ma chi si aspetta un film interamente incentrato sul lavoro sul set di Siffredi, quindi sulla narrazione dei suoi film porno, dovrà ricredersi. Infatti, benché il sesso sia centrale nel racconto di questa serie, e non potrebbe essere diversamente, non ne è l’unico protagonista. “Su 95 giorni di lavoro, 50 sono scene di sesso. Ma il racconto del porno è uno snodo narrativo, segna un cambiamento emotivo del personaggio. Questa è forse la grande intuizione della serie”, ha sottolineato Borghi.