L’horror firmato passa dalla pellicola alla carta stampata con una serie di storie di sangue, spiriti e segreti. Il maestro del brivido scrive la sua prima raccolta di racconti per animare una serie di nuove fiabe maledette: ‘Horror’ è appunto il titolo del volume, che esce il 6 marzo in tutte le libreria d’Italia (Mondadori, pagine 168, euro 17,00). Il primo racconto è ambientato agli Uffizi, dove il maestro ha presentato il libro prima di una visita nelle sale del museo, accompagnato dal direttore Eike Schmidt, soffermandosi ad ammirare opere come L’adorazione dei Magi di Leonardo Da Vinci e la Medusa del Caravaggio.
Dunque come non ricordare l’horror psicologico ‘La sindrome di Stendhal’, girato proprio in queste sale. “Ho fantasticato su un’esperienza che mi è accaduta: quando giravamo ‘La sindrome di Stendhal’ era di notte, con luci a bassa intensità per via delle opere d’arte – racconta Argento -. Siccome avevamo poco tempo per stare qui, mentre mettevano le luci io con una grande torcia andavo nelle sale, giravo e illuminavo i quadri. È un’esperienza che è difficile spiegare, questi Michelangelo che ti guardavano, un’esperienza incredibile. Poi sono tornato sul set. Quando sono tornato a casa ho pensato che era un’esperienza allucinante quella che avevo passato. Quando ho pensato di scrivere questi racconti, naturalmente ci ho fantasticato sopra”.
La nota pellicola lo spinge ancora a parlare del rapporto con l’arte. “La sindrome di Stendhal coglie quasi tutti quelli che vanno nei musei e vedono opere importanti. Tutti vengono turbati dal capolavori”, spiega Argento, che racconta quanto per lui l’arte non è “solo un’esaltazione dello spirito, è anche una cosa pericolosa, è un’arma potente”. Nelle storie di Argento ci sono bambini e giovani donne, studiosi e personaggi storici, guerriglieri, demoni e creature chimeriche che vivono vicende inquietanti. “Tutti i racconti hanno una denominazione comune – spiega -: sono luoghi dove io sono stato, che ho visto, racconto ciò che questi luoghi mi hanno suggerito”. Sono luoghi reali come la villa dei Mostri di Palagonia, un’isola indonesiana, la biblioteca Angelica di Roma. La dimensione è onirica e fantastica, come nei suoi film.
Beatrice Campani, ANSA