di Cesare Lanza
PIPPO BAUDO
Nell’Italia della fallita rottamazione conduce da ottantenne Domenica in, invita il premier Paolo Gentiloni che prontamente accetta. Un duetto imperdibile. Il capo del governo impegnato a mostrare come si possa governare sobriamente, senza gli schiamazzi renziani, Pippo in gran forma come ai remoti esordi. Il giorno dopo tutti e due in prima pagina sui giornali.
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MAURIZIO CROZZA
Chi lo ha visto? I suoi fedelissimi simpatizzanti, me compreso, rischiano la depressione. Dopo la scialbissima, criticatissima prestazione al Festival di Sanremo, ci siamo ingegnati a cercare il canale 9 con il telecomando e ora ci chiediamo perché il comico più amato abbia deciso di lasciare La7. Con fiducia aspettiamo nuove invenzioni.
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URBANO CAIRO
È il nuovo re Mida: ciò che tocca, diventa oro. Pubblicità, giornali, tv, calcio. Nel Torino: il giovane Andrea Bellotti segna tre gol al Palermo e salta in vetta alla classifica dei marcatori, con 22 reti. La Nazionale ha trovato il goleador che aspettava e Cairo il «gallo» (così lo chiamano) dalle uova d’oro. Blindato con 100 milioni, ma forse ne occorrono 150.
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LUCA LOTTI
Non esiste peggior sordo di chi non vuoi sentire, il suo caso non è solo giudiziario, ma politico. Le dimissioni dovrebbero essere un gesto obbligato: così si usava, per opportunità, negli anni remoti di Tangentopoli, e anche più di recente. Il ministro dello Sport glissa, nicchia, rifiuta di staccarsi dalla poltrona. Perché? L’ostinazione nuoce soprattutto a lui.
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LEONARDO BONUCCI
Un bellissimo gol pareggia il vantaggio dell’Udinese ed evita la sconfitta della Juve. Risultato deludente, ma la prodezza è importante: pace fatta con l’allenatore, dopo un clamoroso incidente. Leo aveva sfanculato il mister: vuole fare l’allenatore, si esercitava, suggerendo ad Allegri i giocatori da sostituire (con reciproci improperi). In futuro si vedrà.
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OSCAR FARINETTI
Ha tre settimane (questo è il tempo che gli ha dato l’Antitrust) per fornire spiegazioni sui prodotti venduti online. Per l’inventore di Eataly, il vento soffia contro. Dipende forse anche dalla caduta – il 4 dicembre – del suo amico Matteo Renzi? C’è chi ha già colto segni di un’elegante presa di distanze. Chissà se basterà.
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Cesare Lanza, La Verità