I codici di animazione utilizzati in Frozen – Il regno del ghiaccio hanno permesso di confermare una possibile spiegazione riguardante l’incidente del passo di Djatlov, uno dei misteri più clamorosi di sempre: nel 1959, nove escursionisti morirono in circostanze misteriose e macabre sui monti Urali. Un giallo su cui si è speculato e prodotto teorie per decenni.
Sembra incredibile, ma “Frozen”, il celebre film d’animazione Disney, avrebbe permesso di risolvere un giallo risalente al 1959, in cui morirono nove persone. Si tratta di uno dei più clamorosi misteri di sempre, rimasto insoluto per decenni: l’enigma dell’incidente del Passo di Dyatlov, una tragedia che coinvolse un gruppo di escursionisti deceduti in circostanze inspiegabili in località Kholat Syakhl, in Russia. Si trattava di otto studenti e del loro insegnante: il capospedizione era il 23enne Igor Djatlov, cui è poi stata intitolata l’area.
Incidente del passo di Djatlov, cosa successe
A leggere la storia di questo macabro avvenimento, sembra di ritrovarsi di fronte a un vero x-file: la notte del 2 febbraio 1959, i nove cittadini russi si erano accampati sul versante orientale del Cholatčachl’, sui monti Urali. Furono ritrovati tutti morti (l’unico sopravvissuto del gruppo, il decimo escursionista, era tornato indietro giorni prima): alcuni corpi erano vestiti della sola biancheria intima e quattro cadaveri vennero rinvenuti dopo molte ricerche soltanto a due mesi di distanza, sepolti sotto la neve in una gola. Se i primi corpi sembravano deceduti per ipotermia, quelli ritrovati in un secondo momento presentavano ferite interne molto gravi e una donna era addirittura priva degli occhi, della lingua e della mascella (forse a causa della caduta e della decomposizione). Le indagini esclusero la pista dell’omicidio, scartando l’ipotesi di un’aggressione da parte degli indigeni Mansi, e arrivarono alla conclusione che i decessi erano stati provocati da una “forza della natura”. Nonostante varie speculazioni su possibili esperimenti militari con relativo insabbiamento, quella di un evento atmosferico resta l’ipotesi più accreditata. Nel 2014, l’americano Donnie Eichar elaborò la teoria della “tempesta perfetta”: a causa della forma a cupola Cholatčachl’ (che in Mansi significa guarda caso “montagna dei morti”), si sarebbero sviluppati dei violentissimi mini tornado, con un rumore assordante e ultrasuoni che avrebbero portato i nove ragazzi alla follia e alla morte.
Come Frozen avrebbe aiutato a risolvere il caso
Cosa c’entra, dunque, il classico animato Disney? Le indagini, riaperte nel 2019, hanno optato piuttosto per una valanga, teoria che sarebbe stata confermata appunto da una ricerca che coinvolge “Frozen – Il regno del ghiaccio”. Secondo il National Geographic (che cita la rivista Communications Earth e Environment), l’ingegnere svizzero Johan Gaume, a capo di un istituto tecnico federale elvetico chiamato Snow Avalanche Simulation Laboratory, si è recato a Hollywood per studiare l’algoritmo che la Disney ha sapientemente utilizzato in “Frozen” per creare valanghe di grande verosimiglianza. Grazie ai codici usati dal reparto d’animazione della major hollywoodiana, Gaume ha potuto creare una simulazione della valanga che potrebbe aver investito il campo in cui erano posizionati i ragazzi. La proiezione ha infatti dimostrato che le ferite delle vittime sono compatibili con un evento di questo tipo. Dunque, a 62 anni di distanza, quella tragedia avrebbe finalmente una spiegazione.
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