UN VOLTO ALLE VOCI DI EUROSPORT

UN VOLTO ALLE VOCI DI EUROSPORT

Dal tennis al ciclismo, i team amati anche dai critici

Roger Federer in action against Borna CoricEurosport trasmette in Italia dal settembre 1997, quindi da quasi 20 anni. Prima i canali tv erano disponibili solo sulla piattaforma D+ e Tele+, poi, dal 2003, su Sky, quindi, dal 2013, anche su Mediaset Premium. In questi due decenni i palinsesti hanno titillato il palato di tanti sportivi, andando in profondità su attività agonistiche come il tennis, lo sci, il biliardo, l’atletica leggera o il ciclismo che i grandi brodcaster, nel corso del tempo, hanno un po’ abbandonato.
Il pubblico di Eurosport non è vastissimo, ma l’offerta editoriale dei canali, ora controllati dal gruppo Discovery, va proprio a toccare quei target di appassionati di cui parla spesso Marinella Soldi, amministratore delegato di Discovery Italia e numero uno di Discovery Networks Sud Europa: «Credo assisteremo a una polarizzazione dei contenuti, che parlano di una passione, della squadra del cuore, dell’hobby o dello sport preferito, molto specifici, che magari piacciono a un pubblico non vastissimo ma che si rapporta al tema come a una specie di droga, non può farne a meno». Eurosport, tuttavia, per il suo pubblico fedelissimo e anche un po’ maniaco, porta con sé un grande segreto: è una tv, trasmettendo immagini, ma è pure una sorta di radio vecchio stampo, poiché i commentatori italiani hanno una voce ma non hanno un volto.
Quelli del tennis e del ciclismo, in particolare, sono considerati da moltissimi critici televisivi i migliori commentatori in assoluto nel panorama italiano.
Ma rimangono solo una voce, nessuno sa che faccia abbiano, con un fascino misterioso da radio anni 70, poiché Eurosport semplicemente ritrasmette segnali internazionali, e non ha mai un momento in studio o un programma tutto italiano (si comincerà a piccoli passi proprio ai Mondiali di sci di Sankt Moritz, in programma fino al 19 febbraio, con finestre di produzione italiana, preparandosi poi per gli appuntamenti olimpici invernali ed estivi che Discovery avrà in esclusiva dal 2018 al 2024).
ItaliaOggi, allora, decide di mostrare i talent di Eurosport, proponendo le loro foto e alcuni brevi profili.
Jacopo Lo Monaco (nato nel 1972, pubblicista, ex tennista a livello B1 in Italia) e Federico Ferrero (nato nel 1976, pubblicista, scrittore, critico enogastronomico) sono le prime voci del tennis di Eurosport da molto tempo, e hanno appena narrato la bella cavalcata di Roger Federer agli Australian Open (Ferrero è addirittura scoppiato in lacrime) con l’ausilio del commento tecnico di Barbara Rossi (1961, ex tennista professionista con un best ranking Wta al numero 60 e ora allenatrice e maestra di circolo) e di Gianni Ocleppo (1957, ex tennista professionista con un best ranking Atp al numero 30). Il team tennistico di Eurosport, del quale perfino il maestro dei giornalisti di tennis, Gianni Clerici, è grande ammiratore, si completa poi con Lorenzo Cazzaniga (1971, giornalista professionista e direttore del mensile Il tennis italiano).
L’altra squadra di Eurosport con i punteggi migliori della critica televisiva e sportiva è senza dubbio quella del ciclismo: il duo Salvatore Aiello (1968, dal 2005 a Eurosport e per molti anni speaker al traguardo delle corse organizzate da Rcs Sport) e Riccardo Magrini (1954, ex ciclista professionista dal 1977 al 1986, vincitore di una tappa al Giro d’Italia e al Tour de France) ha schiere di fan, da Linus di Radio Deejay ad Aldo Grasso che li elogia sul Corriere della Sera.
In effetti raccontano le gare in linea e i grandi giri con passione e competenza.
C’è poi lo snooker, una specialità del biliardo che domina nel mondo e che inizia ad affermarsi in Italia (grandi ascolti per i recenti Masters di Londra), dove da anni regnano incontrastate le voci di Maurizio Cavalli (una vera autorità sulla Penisola quando si parla di biliardo) e Andrea Campagna.
E, infine, i protagonisti su Eurosport in questi giorni di Mondiali saranno soprattutto i commentatori dello sci alpino, Giangiacomo Secchi (per gli uomini) e Gianmario Bonzi (donne). Per una specialità che ha bisogno di qualche campione più continuo (si spera nei discesisti italiani Dominik Paris e Peter Fill) per tornare a entrare profondamente nel cuore degli sportivi dopo l’epopea di Tomba e della Compagnoni

Italia Oggi

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