“Il politicamente corretto? Insopportabile”, Fiorella Mannoia difende Grease

“Il politicamente corretto? Insopportabile”, Fiorella Mannoia difende Grease

L’attacco a “Grease”, film cult con John Travolta e Olivia Newton John definito dai teenager inglesi “sessista” e “omofobo”, ha scatenato una serie di reazioni a catena. La spietata critica a una delle pellicole più amate del cinema internazionale non ha lasciato indifferente nessuno, neppure alcuni volti noti italiani – tra cui Fiorella Mannoia – che si sono schierati in difesa del film.

A dare il via alla discussione è stato un articolo pubblicato dal tabloid britannico Daily Mail pochi giorni fa. Nel pezzo sono stati raccolti decine di commenti di sdegno di giovani britannici, che il giorno di Santo Stefano hanno visto “Grease” sul canale Bbc1. La messa in onda del musical girato nel 1978 ha generato un’ondata di sdegno sui social network, dove Grease è stato accusato di essere un film “sessista”, “misogino”, “omofobo” e che istigherebbe alla violenza sulle donne e al bullismo. Qualcuno sul web ha persino chiesto la sua cancellazione dai palinsesti televisivi del Regno Unito.
La notizia, che è rimbalzata sui siti d’informazione di mezzo mondo, ha fatto gridare allo scandalo. Perché se si mette in discussione “Grease”, sotto la forca della cosiddetta censura in nome del politicamente corretto potrebbe finire quasi tutto l’archivio dei film celebri della storia del cinema. Lo ha pensato l’ex produttore televisivo Giorgio Gori che su Twitter, in risposta all’articolo pubblicato dall’Ansa, si è lasciato andare a un commento seccato: “Questa cosa sta diventando insopportabile”. Una polemica eccessiva e fastidiosa l’ha definita Fiorella Mannoia che, sempre sui social, ha replicato a Gori: “Questo ‘politicamente corretto’ sta diventando insopportabile. Ecco, l’ho detto”. Parole, le sue, che hanno trovato eco e consensi sul web, tanto da costringerla a cancellare, poche ore dopo la pubblicazione, il suo cinguettio.

Ma la Mannoia non è l’unico volto noto ad aver gridato basta al “politically correct”. Contro la censura buonista e i “finti moralisti” si era già scagliata, pochi giorni fa, Elisabetta Canalis. La polemica Grease non era ancora scoppiata, in compenso a far chiacchierare era stata la diatriba sulle foto sexy di Wanda Nara, sulle quali aveva ironizzato Luciana Littizzetto. La bella argentina ha accusato la comica torinese di “sessismo” ed è passata alle vie legali. Elisabetta Canalis si è detta sorpresa della dilagante moda di censurare qualsiasi cosa e si è schierata in difesa della libertà di espressione.

Novella Toloni, ilgiornale.it

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