In occasione del premio Kennedy racconta del suo esordio “Devi farti valere per qualcosa in più”. Un altro film da regista? Solo se “si tratta di qualcosa che devo fare assolutamente”
Anche George Clooney ha avuto un suo momento ‘#metoo’. Intervistato dal Washington Post in occasione dei Kennedy Center Honors, i premi Kennedy che vengono conferiti ogni anno negli Stati Uniti a coloro che si sono distinti per il contributo all’arte e alla cultura, l’attore, 61 anni, ha rivelato di essere stato vittima di oggettificazione sessuale agli inizi della sua carriera. “Onestamente – ha spiegato – sono stato oggettificato. Ricordo durante delle scene di ‘Roseanne’ (Pappa e ciccia, sit com andata in onda dal 1988 al 1998), se mi abbassavo per raccogliere una tavoletta porta blocco mi davano schiaffi sul sedere. Devi farti valere per qualcosa in più…”.
La svolta con ‘Good Night, and Good Luck’: il film del 2005 è stato il secondo lavoro da regista di Clooney e ha ricevuto il premio Osella per la migliore sceneggiatura e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile al Festival di Venezia. Fu inoltre candidato a sei premi Oscar.
Nell’intervista Clooney ha parlato anche del suo futuro cinematografico e ha detto che preferisce passare più tempo con la moglie Amal e i suoi figli, i gemelli Ella e Alexander, 5 anni, finché ha l’età per farlo. “Io e Amal – continua – abbiamo avuto lunghe conversazioni sulla mia età. Ho detto, ‘Sai, ho 61 anni, posso ancora fare molte delle cose che facevo, ma tra vent’anni avrò 81 anni e le cose saranno diverse… Questi sono anni buoni, i prossimi 20 o 25 anni… Assicuriamoci che vivremo in modo diverso. Questo significa che non farò lavori da regista a meno che non si tratti di qualcosa che devo fare assolutamente. Avere dei ruoli nei film è un lavoro facile, molto più facile e posso trascorrere molto più tempo con la mia famiglia”.