Ora è ufficiale, House of Cards ripartirà l’anno prossimo. Senza Spacey

Ora è ufficiale, House of Cards ripartirà l’anno prossimo. Senza Spacey

Netflix è giunta infine a una decisione circa le sorti di House of Cards dopo il brusco licenziamento del protagonista Kevin Spacey, coinvolto nelle scorse settimane in diversi scandali sessuali, con accuse di molestie mosse nei suoi confronti anche da alcuni membri dello staff della serie: l’annunciata sesta e ultima stagione si farà, ma farà a meno di Frank Underwood e si comporrà di un numero minore di episodi.

Mentre la decisione di escludere Spacey dal capitolo finale – la cui produzione ripartirà all’inizio del prossimo anno – lascia pochi dubbi su quali potrebbero essere le sorti del suo personaggio (tutti i segnali lasciano pensare che ci ritroveremo con un Frank morto), è stato deciso che questo si concentrerà sulla figura di Claire Underwood, la moglie del Presidente interpretata dalla vincitrice del Golden Globe Robin Wright. Il presidente di Netflix Ted Sarandos ha dichiarato che la decisione di dare ugualmente una conclusione allo show è un atto dovuto ai fan, anche se la produzione ora avrà a disposizione solo otto episodi per sciogliere tutti i nodi.

La produzione della sesta stagione è ferma dallo scorso mese, da quando il servizio di video in streaming ha interrotto i rapporti con Spacey dopo che diverse persone – prima fra le quali la star di Star Trek: Discovery Anthony Rapp – hanno accusato il vincitore dell’Oscar di molestie e aggressioni a sfondo sessuale. Diversi attuali ed ex membri dello staff di House of Cards hanno rivelato a CNN che il clima sul set era “intossicato” dalle molestie e che i comportamenti di Spacey erano “predatori”. L’attore, che alle accuse di Rapp aveva risposto scusandosi per un fatto che “non ricordo” e che “dovrebbe risalire a circa 30 anni fa”, cogliendo l’occasione per rendere pubblica la propria omosessualità, ha deciso successivamente di “prendersi il tempo necessario per chiedere una valutazione e un trattamento medico”, come ammesso dal suo rappresentante.

Emanuele Manta, Comingsoon.it

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