Si fa lontana la possibilità di un secondo capitolo a detta del regista stesso che accampa questioni di diritti, ma anche la mancanza di un pubblico da aggiungere a quello dei nostalgici
Se anche voi come me siete cresciuti nei fantastici anni ’90, allora non potrete aver dimenticato uno dei più grandi cult del genere di animazione: Chi ha incastrato Roger Rabbit. Chiudere questo film in una sterile classificazione è cosa ardua; la produzione non comprendeva soltanto l’utilizzo di tecniche di disegno animato, ma faceva interagire il mondo dei cartoni con quello degli uomini, elemento sul quale si sviluppava la stupenda trama noir ambientata nella California degli anni ’40.
Creato dalla penna di Gary K. Wolf e diretto da Robert Zemeckis (la saga di Ritorno al futuro), Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film che ha appassionato migliaia di fan in tutto il mondo, rimasti in attesa di un sequel per lungo tempo. Zemeckis ha spesso espresso la volontà di regalare un sequel ai fan del film, già dal 1990 cercando l’appoggio di altri registi come JJ Abrams, ma in un’intervista al Telegraph di due settimane fa e riprese più volte in rete, ha spiegato nel dettaglio i suoi dubbi sulle possibilità di rivedere al cinema il famoso coniglio bianco, sua moglie Jessica e tutta la banda dei cartoni animati delle industrie ACME. Esiste una sceneggiatura per il seguito: Gary K. Wolf aveva già scritto altri romanzi mai utilizzati per la storia del film, ma Zemeckis parla di uno script “magnifico” di cui sarebbe finalmente in possesso, qualcosa che può essere definito più una linea continuativa che un sequel vero e proprio. La storia andrebbe a scavare nel periodo successivo all’anno 1947, raccontando il mondo degli anni Cinquanta, con la partecipazione del fantasma di Eddie Valiant, che fu interpretato da un magistrale Bob Hoskins nel film originale.
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