“Con il principe Carlo finirà la monarchia”

“Con il principe Carlo finirà la monarchia”

Come sarà il regno del principe Carlo? E che tipo di sovrano sarà l’eterno erede al trono? Gli esperti di faccende reali nutrono alcune perplessità nei confronti del primogenito della regina Elisabetta e sulle sue capacità politiche, eppure Carlo ha dimostrato di avere le idee chiare sul tipo di monarchia che vuole ricreare dalle ceneri degli scandali e della Megxit. Inoltre sembra sia da tempo un valido consigliere per sua madre. Certo lo attende una grande sfida: modernizzare la Corona, preparare il terreno per il principe William. Ma per alcuni Carlo non sarebbe all’altezza di un simile compito.

Carlo il futuro re d’Inghilterra?

Se dipendesse dalla volontà popolare, forse il principe Carlo non diventerebbe mai re. Secondo un sondaggio effettuato lo scorso ottobre dal Mail On Sunday e riportato dal Daily Mail solo il 30% degli intervistati vorrebbe vedere il principe di Galles sul trono, contro il 41% di quanti sperano che dopo la regina Elisabetta si apra il regno del principe William. La popolarità del duca di Cambridge, per ora al 61%, è seconda solo a quella della nonna che guadagna l’80% delle simpatie dei sudditi. La successione al trono, però, non è regolata dalla volontà popolare, bensì dalla legge, cioè dal Bill of Rights (1689), dall’Act of Settlement (1701), dalla Succession to the Crown Act (2013) e dal Common Law. Non è possibile che la Corona salti una generazione. Solo il principe di Galles, una volta designato come sovrano d’Inghilterra, potrebbe decidere di abdicare in favore del figlio. Ipotesi improbabile. A tal proposito Phil Dampier ha detto: “[Carlo] ha aspettato una vita intera per diventare re. E per nessuna ragione rinuncerà alla corona”.

Un uomo “settecentesco”

Neppure gli esperti sembrano tifare per il principe di Galles. Anzi, molto spesso ne hanno sottolineato l’inadeguatezza a regnare. In un’intervista al programma “Australia’s Today Extra” dello scorso gennaio l’esperto Clive Irving ha dichiarato: “Temo che [Carlo] guiderà la monarchia sull’orlo del baratro” perché “ama circondarsi di leccapiedi, cosa affatto positiva per un futuro governante”. Irving ritiene che Carlo sia “completamente inadatto”, una “figura settecentesca” rispetto alla regina Elisabetta, definita “decisamente più moderna” e “senza tempo”. Irving ha criticato anche l’eccessiva esposizione mediatica del principe e della royal family: “La persona non è il punto, la corona è il punto, l’istituzione è il punto. Elisabetta II ha capito sin dal primo istante, da quando, nel 1952, è diventata Regina, che avrebbe dovuto alimentare il mistero. Nessuno sa cosa pensi, come si senta, quale sia la sua opinione”. Poi ha chiosato: “La royal family dovrebbe essere ridimensionata”.

“La monarchia appartiene al passato”

La monarchia inglese ha ancora senso oggi? Intervistato da Libero, l’esperto Norman Baker non ha dubbi: “La Famiglia Reale rappresenta una Gran Bretagna che non c’è più e perciò sono una passività sul futuro…Io amo il mio Paese, ma da allora è stato un declino”. Poi ha aggiunto: “Temo che l’idea di avere una Famiglia Reale fossilizzi la Gran Bretagna in un’epoca passata. Inoltre è una monarchia imperiale che discende da Dio, sebbene sia una monarchia costituzionale in teoria, con un retaggio da monarchia assoluta”. Baker non accetta che il governo inglese debba obbedienza a un sovrano che non è stato scelto dal popolo: “Perché un deputato eletto alla Camera dei Comuni non può effettivamente dirsi eletto finché non presta giuramento a una persona non eletta? Non è più accettabile nel 2021. Dobbiamo modernizzarci”. Secondo l’esperto il principe Carlo non può essere il fautore di questa modernizzazione, perché “non gode della stessa ammirazione e affetto” tributati alla Regina.

Troppi scandali

La credibilità della royal family è stata minata dagli scandali degli ultimi decenni. A partire dai tradimenti e dal divorzio tra Carlo e Diana fino al caso Epstein, che ha coinvolto il principe Andrea e al colpo di grazia inferto dalla Megxit. Dall’esterno la monarchia appare come un sistema chiuso e immutabile, lontano dalla gente. Gli unici membri della royal family mai scalfiti nella loro credibilità sono William e la sovrana. L’esperta Anna Pasternak ha sottolineato a Vanity Fair: “Meghan e Harry hanno scatenato un incendio che sta cambiando il volto della Gran Bretagna e penso che la monarchia potrebbe modificare il suo approccio arcaico. L’opinione pubblica non apprezza Carlo, la Ditta potrebbe preferire che sia William a diventare re. È più giovane e più amato”. Perché ciò si realizzi, però, Carlo dovrebbe farsi da parte e non è affatto scontato che ciò avvenga.

Elisabetta II e Lady Diana contro Carlo?

Perfino la Regina avrebbe delle perplessità all’idea del suo primogenito re. Almeno è quanto ha sostenuto Clive Irving nel documentario “Queen Elizabeth: Love Honour and Crown”, andato in onda su Channel 4 il 28 marzo 2021. L’esperto ha detto: “La regina Elisabetta è frustrata e perplessa dal primogenito. La verità è che la sovrana non ha mai capito davvero Carlo e ancora oggi è più affettuosa e comprensiva con il fratello minore, il principe Andrea”. Anche Lady Diana avrebbe considerato Carlo inadatto al ruolo di sovrano. In una conversazione del 1995 con Sir Max Hastings, ex capo redattore del Telegraph, la principessa avrebbe chiarito che “sul trono dovrebbe salire William”.

Il “problema” Camilla

L’opinione pubblica non avrebbe mai davvero perdonato a Camilla di essere stata l’amante di Carlo. Stando a un sondaggio dell’Express, il 60% degli intervistati non vuole nemmeno che diventi regina. Camilla, però, si è ritagliata un ruolo di tutto rispetto nella royal family. Sembra che persino la regina Elisabetta abbia iniziato a stimarla, tanto che avrebbe in mente di nominarla “Counsellor of State”. Il titolo di consigliere consentirebbe a Camilla di agire, seppur limitatamente, per conto di Sua Maestà. Per legge, però, questo incarico viene dato ai primi tre membri della royal family in linea di successione e al il marito della sovrana, a patto che abbiano compiuto i 21 anni e vivano nel Regno Unito. Per ora questi tre consiglieri sono Carlo, William e Harry, ma la defezione di quest’ultimo rimette tutto in gioco. Se le regole su cui si basa l’incarico venissero cambiate, la royal family potrebbe estromettere il duca di Sussex e far spazio alla duchessa di Cornovaglia. A quanto pare, poi, Camilla avrebbe intenzione di rinunciare al titolo di regina quando il marito salirà al trono, accontentandosi di quello di “principessa consorte”. Un piccolo sacrificio per conquistare gli inglesi.

Più potere per Carlo

Carlo è una figura sempre più centrare nella Firm. Vorrebbe trasformare le residenze reali in musei aperti tutto l’anno, anche se la regina Elisabetta avrebbe bocciato l’idea di far fare la stessa fine a Buckingham Palace. Il principe ha poi intenzione di snellire la monarchia, dando più responsabilità a un numero ristretto di membri senior della royal family. Secondo gli esperti il suo potere potrebbe aumentare. La sovrana ha 95 anni e, per quanto appaia in forma, è probabile che sia costretta a rallentare i ritmi di lavoro. Alla Bbc Radio 4 Roya Nikkhah del Sunday Times ha precisato: “Penso che ci sarà una rivalutazione e un possibile leggero cambio di marcia per quel che concerne il tipo di lavoro che Elisabetta può fare, le distanze che può percorrere nei suoi viaggi… Vedremo ancora in giro Elisabetta, ma credo che i suoi segretari privati valuteranno gli impegni ai quali è necessario che la Regina prenda parte e che sente di poter affrontare davvero. Penso che da ora ci sarà una costante revisione”. Di questo cambio di marca potrebbe beneficiare proprio Carlo. L’impressione, però, è che l’erede sia incastrato in una sorta di eterna “prova generale” di potere e che per lui sia ancora lontano il tempo in cui diventerà per tutti re Giorgio VII.

Francesca Rossi, ilgiornale.it

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