L’influencer è commossa mentre racconta ai follower la sua esperienza: “E’ un nuovo percorso, una nuova avventura”
Paola Turani è emozionatissima mentre racconta ai follower la sua esperienza con l’inserimento al nido di Enea. L’8 ottobre il bimbo che ha avuto da Riccardo Serpella compirà un anno, e per lui è arrivato il momento di andare all’asilo. L’influencer condivide con i follower i suoi stati d’animo in questo momento così delicato: “E’ un nuovo percorso, una nuova avventura”, dice commossa.
Durante i primi due giorni di inserimento al nido, Paola Turani era a Venezia per partecipare alla Mostra del Cinema e così è stato Riccardo Serpella a portare Enea all’asilo. “Mi mandava video, foto eccetera e io lì mentre mi stavo truccando quasi piangevo dall’emozione”, ha raccontato l’influencer. “Oggi invece l’ho vissuto in prima persona ed è stato emozionante”.
Paola Turani ha sempre parlato del carattere vispo e curioso di Enea, per questo era sicura che non ci sarebbe stato nessun problema durante l’inserimento al nido. E così è stato: “Appena lo molli all’asilo, con le sue mani alzate parte a urlare, a prendere giochi, a interagire con altri bambini, a scoprire tutte le stanze… Non piange, zero”, ha raccontato ai follower.
“Vederlo lì interagire con gli altri bambini, con le maestre, curioso, che ascoltava, guardava… è stato davvero bello e ovviamente emozionante” dice Paola Turani nel suo momento di confidenze con i follower. “E’ andata benissimo”, anche se come era normale aspettarsi ci sarà da fare i conti con un piccolo cambiamento nella routine.
Paola Turani è legatissima a suo figlio Enea, nato circa un anno fa dopo anni di tentativi di concepimento. Lei e Riccardo Serpella avevano avviato le procedure per la fecondazione assistita quando la gravidanza è arrivata a sorpresa in maniera naturale. Con i follower condivide ogni giorno la gioia dell’essere madre, e le avventure del piccolino fanno battere sempre i cuori dei follower. Se il bambino al nido sembra essersi ambientato subito bene, forse sarà Paola a soffrire di più il distacco.