I Nirvana vincono la causa contro l’ex bambino della copertina di Nevermind

I Nirvana vincono la causa contro l’ex bambino della copertina di Nevermind

Si è chiuso con un’archiviazione il procedimento intentato da Spencer Elden, il bambino ritratto sulla copertina dell’album “Nevermind”. L’uomo sosteneva che l’iconica immagine potesse essere considerata frutto di un abuso sessuale su un minore e aveva avanzato una richiesta di risarcimento

Molti avevano alzato il sopracciglio quando Spencer Elden aveva intentato una causa contro i Nirvana. Il trentunenne di Los Angeles era stato ritratto in tenerissima età sulla copertina di uno dei più grandi e iconici dischi degli anni Novanta, Nevermind, e proprio per quello scatto aveva citato in giudizio i membri della band ancora in vita, il fotografo Kirk Weddle e la vedova del cantante Kurt Cobain. Piccolo dettaglio: lo aveva fatto ad agosto 2021, più o meno vent’anni dopo i fatti incriminati. Proprio il timing è stato uno dei motivi che ha sorpreso un po’ tutti, compreso il giudice distrettuale di Los Angeles Fernando Olguin che ha alla fine scelto di far procedere con l’archiviazione del caso.

“PASSATI OLTRE 10 ANNI DA QUANDO LO HA SAPUTO”

“Sono passati oltre dieci anni da quando Elden è entrato a conoscenza del fatto”, ha fatto notare il giudice Olguin nello spiegare la sua decisione. L’oggi trentunenne Spencer aveva giustificato la sua richiesta di risarcimento verso la band e l’autore dell’iconico scatto sostenendo che l’essere stato “il bimbo nudo sulla copertina di Nevermind” lo avesse esposto a un grande stress emotivo, impedendogli di vivere serenamente la sua esistenza anche in età adulta. Secondo l’accusatore, il risarcimento di 150mila dollari era poi un atto dovuto nei suoi confronti, anche in quanto la scelta di comparire sulla copertina incriminata era stata dei suoi genitori, colpevoli quindi di aver di fatto autorizzato quello che l’accusa stessa aveva definito un “abuso sessuale su minore”.

COMPORTAMENTI INCOERENTI CON IL TRAUMA

Il controverso impianto accusatorio era stato già smontato due volte e, dopo il terzo no, sarà impossibile per Elden continuare la sua battaglia contro chi lo ha reso, volente o nolente, comunque celebre. A rendere più complicato il suo successo nella causa era stato d’altra parte lui stesso con le sue azioni pregresse alla denuncia. Se era così traumatizzato dall’immagine di lui neonato sott’acqua e senza veli perché per anni aveva giocato sul successo di quella foto? Negli anni, anche quando era ormai abbondantemente adulto, Elden aveva dimostrato più volte di essere felice di quella fama indiretta: si era tatuato il titolo del disco, aveva parodiato se stesso in uno show tv indossando una tuta color carne e aveva persino usato l’essere stato il “Nirvana baby” come scusa per rimorchiare o guadagnare vendendo il disco autografato su Ebay.

OH WELL, WHATEVER, NEVER MIND

Secondo il giudice, insomma, gli indizi erano decisamente troppi per credere che Spencer Elden non stesse “inseguendo il dollaro”, un po’ come in quella foto scattatagli nel 1991 al Pasadena Aquatic Center in California. Possono finalmente cantare vittoria anche gli ex membri della band Dave Grohl e Krist Novoselic. Nella canzone più famosa di quel disco, i Nirvana a un certo punto dicevano proprio “oh well, whatever, never mind” (Oh be ‘, come vuoi, fa niente). Chissà se la risposta data a Spencer Elden quando aveva minacciato azioni legali contro di loro era stata poi tanto diversa.


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