Ha appena cominciato – all’inizio di agosto, per l’esattezza- un nuovo capitolo della sua esistenza, il matrimonio con Gaia Trussardi, per il quale ammette di aver stravolto piacevolmente la sua vita e di cui, dice, ha già immaginato un lieto fine molto personale. Adriano Giannini, 48 anni, racconta a Grazia, il magazine diretto da Silvia Grilli, la sua nuova avventura di vita che lo ha portato, dopo una vita a Roma, a trasferirsi a Milano. L’attore romano si è sposato con l’erede della celebre maison all’Isola d’Elba, nella villa di famiglia a Marciana Marina. “È stato un matrimonio poco tradizionale, molto ristretto”, rivela.
Oltre ad aver trovato l’amore, l’attore è alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare il film di cui è protagonista, ‘Vivere’ di Francesca Archibugi, in uscita nelle sale il 26 settembre. Luca, il personaggio che interpreta nella pellicola, è un uomo devastato, soprattutto da se stesso: “È uno dei ruoli più difficili che abbia mai interpretato, è come se Luca fosse perennemente assente dalla vita. Non reagisce – spiega Adriano – Il suo lavoro come giornalista e la sua creatività sono le uniche cose che lo tengono vivo. L’arrivo in famiglia di una studentessa irlandese come ragazza alla pari è ciò che lo scuote. L’unica parvenza di luce diventa il sesso ma è l’inizio della distruzione”
A 17 anni l’attore pianificava di andarsenevia da Roma e scappare da un momento difficile. Era l’anno in cui ha perso suo fratello, morto nel 1987 per un aneurisma: “Mio fratello se né andato quando ero in un’età molto delicata. Non sei mai pronto per affrontare una perdita così. Era l’ultimo anno di scuola. La mia prima reazione è stata la fuga: sostenere l’esame di maturità e poi andarmene via dalla casa della mia infanzia – racconta – Ma proprio quando me ne stavo andando, hanno proposto alla mia mamma di firmare la regia del film Evelina e i suoi figli”.
A quel punto, Adriano ha chiesto alla mamma “di trovarmi qualsiasi lavoro sul set per guadagnare qualcosa e pagarmi il viaggio in America. Nella troupe mancava l’assistente dell’aiuto operatore. Così ho iniziato a lavorare per il cinema e dopo quel film la stessa troupe mi ha richiamato”. Non dev’essere stato facile spostarsi da Roma a Milano: “È stata una scelta d’amore. Gaia e io abbiamo trovato una casa che ci piace molto. Ma la verità – continua Adriano – è che a Milano non voglio vivere per sempre, magari solo fino alle Olimpiadi Invernali del 2026. Poi io e Gaia ci trasferiremo in campagna, in mezzo alla natura, che è il mio sogno”.
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