Franca Leosini, alla festa del Fatto, contro il linguaggio televisivo
“La buona televisione è quella fatta con un certo linguaggio. Io mi batto perché nella nostra Tv venga utilizzato un linguaggio non povero, non banale”. Con queste parole, la giornalista e scrittrice Franca Leosini – intervistata da Giovanni Floris alla festa del Fatto Quotidiano – ha criticato la lingua utilizzata nella televisione italiana negli ultimi anni. “Gli italiani hanno imparato a parlare italiano grazie alla televisione. Oggi invece, per colpa della televisione, lo stanno disimparando”, ha affermato la giornalista.
L’autrice del programma Storie Maledette ha raccontato di aver discusso con un suo collega proprio a causa delle parole da lei utilizzate in televisione: “Mi ha detto, pensando di farmi un complimento, che ho un linguaggio ricercato. Io l’ho aggredito, perché le parole non le ricerco. Io le possiedo”.
Non è vero, secondo la giornalista, che un linguaggio più articolato non arriva ai telespettatori meno istruiti. La sua trasmissione, infatti, ha un pubblico molto vario: “Mi gratifica molto il fatto di essere seguita dai piani alti della cultura, ma quello che mi gratifica di più è salire su un taxi e sapere che il tassista è appassionato della mia trasmissione”.
Per Franca Leosini, quindi: “È sbagliato pensare che se usi un linguaggio che quel collega incauto ha definito ricercato non arrivi al pubblico non solo arrivi, ma quel linguaggio viene capito e assimilato, anche dalle persone che hanno una cultura più semplice”.
Huffington Post