Chris Meledandri è il patron di Illumination, la factory che sta dietro ad alcuni dei più grandi successi d’animazione degli ultimi anni da ‘Cattivissimo me’ a ‘Pets’. E pensare che a casa sua i cartoon non si vedevano e lui sognava di fare il produttore teatrale
Il papà dei Minions e del blockbuster dell’estate Pets non vedeva cartoon da bambino ed è cresciuto a colpi di film di Antonioni, Truffaut e fratelli Marx. Chris Meledandri, il suo nome non è ancora famoso come quello di John Lasseter o Jeffrey Katzenberg ma è solo una questione di tempo, ha ricevuto a Venezia un Tributo speciale e presentato al pubblico le sue nuove creature: il film che solo negli Stati Uniti ha incassato 360 milioni di dollari Pets – Vita da animali (nelle sale italiane il 6 ottobre) e Sing, il musical con le voci di Reese Witherspoon, Scarlett Johansson e Matthew Mc Conaughey (nei nostri cinema nel ponte dell’Epifania).
Newyorkese di origine italiana (il nonno veniva da Firenze e la nonna dalla Sicilia, emigrati innamorati nel Bronx), Meledandri è l’uomo dietro alcuni dei più grandi grandi successi d’animazione degli ultimi anni. Dopo aver creato il team Blue Sky inventori della saga più lunga, quella dell’Era glaciale, dieci anni fa ha fondato la sua Illumination, una casa di produzione con sede a Parigi che si propone di fare un’animazione veramente internazione perché, dice, “se ti rivolgi al mondo intero non puoi farlo con un punto di vista solo americano e se lavori con una squadra che parla lingue diverse, il linguaggio comune non può che essere quello visivo”.
E pensare che da bambino Chris Meledandri voleva fare il produttore teatrale, i genitori non lo portavano a vedere i cartoon Disney e in casa non c’era neppure la televisione. In compenso i suoi genitori, appassionati cinefili, lo hanno cresciuto con i maestri della Nouvelle Vague, con la comicità di Woody Allen, Jacques Tati e Peter Sellers. “Senza parlare del fatto che sono diventato maggiorenne all’epoca della rivoluzione realizzata da Scorsese e Coppola, tutto ciò mi ha fatto capire che non esiste una formula segreta nel fare film”.
Il colpo di fulmine per l’animazione è arrivato tardi negli anni Novanta, Meledandri era già produttore ma nel cinema live action quando con suo figlio di tre anni ha scoperto i cartoon. “Era l’epoca del grande rinascimento Disney, anni di La Sirenetta, Il Re leone – ricorda il produttore oggi sulla terrazza dell’Excelsior dove lo incontriamo dopo la premiazione – ma anche il momento in cui abbiamo cominciato ad apprezzare un maestro come Hayao Miyazaki, il suo Totoro lo abbiamo visto decine di volte”. Così è nata l’avventura di Blue Sky, partita con 40 artisti e arrivata velocemente a 250. “Nessuno di noi aveva lavorato con la CGI – racconta – abbiamo dovuto imparare in fretta e lo abbiamo fatto insieme perché sono convinto che l’animazione sia il luogo creativo in cui il lavoro di squadra e la collaborazione sono più importanti. Abbiamo realizzato tanti film, uno dietro l’altro, di qualcuno si è più orgoglioso di altri c’è il risultato al box office che parla. Ad un certo punto mi sono fermato e mi sono chiesto: cosa devo fare per crescere, per migliorare? E così, pur terrorizzato, mi sono buttato nell’avventura di Illumination”.
E quell’avventura ha creato successi come i due capitoli di Cattivissimo me, Minions, il secondo film d’animazione per incassi di tutti i tempi, Pets e adesso Sing. In tutto, i film di Illumination Entertainment, fra i quali anche Hop (2011) e Lorax – Il guardiano della foresta (2012, dal classico per bambini di Dr. Seuss) hanno incassato più di $ 3,5 miliardi in tutto il mondo. Tutti i progetti nascono da idee molto semplici, concept che Meledandri affida ai suoi registi. “Per Pets lo spunto iniziale è venuto dalla semplice domanda su cosa fanno i nostri animali domestici quando noi non siamo in casa – racconta – come è la loro vita interiore, i loro pensieri, i loro sentimenti. A partire da quella idea abbiamo poi sviluppato la storia e i personaggi, perché da noi il ruolo principale ce l’hanno i protagonisti; la sceneggiatura e l’aspetto del film visivo vengono di conseguenza”.
E’ solo di qualche giorno fa poi la notizia che la Universal, che distribuisce in esclusiva i film prodotti da Illumination, ha acquisito anche la Dreamworks Animation ma per il momento le due case di produzione rimarranno separate e a chi gli chiede come vede il futuro dell’animazione Meledandri risponde: “Quattro anni fa chiacchierando, Jeffrey Katzenberg mi ha confidato: le cose cambiano così in fretta, credo che la mia palla di cristallo si sia rotta. Anche io non ho palle di cristallo, dove ci porterà il cinema? Alla realtà virtuale, ad altre forme di fruizione? Non conta poi così tanto, ciò che conta è continuare ad emozionare e toccare il pubblico con storie e personaggi avvincenti. Ogni spettatore che lascia la sala con un sorriso è per noi un motivo di orgoglio”.
Repubblica