Mentre l’automobilismo rischia di chiudere per noia, le moto divertono con un tutti contro tutti: 7 vincitori diversi nelle ultime 7 gare, sorpassi e controsorpassi
È raro che succeda, ma è successo. Domenica pomeriggio, Sky Sport ha offerto sia il Gran Premio d’Italia di Formula 1 che il Moto Gp di Silverstone. La mia idea è che Bernie Ecclestone (il padre-padrone del circo) farebbe bene a non pensare solo ai soldi. Che poi, quelli di Monza, sono anche nostri, visto l’esborso della Regione Lombardia: «Abbiamo messo risorse importanti, perché Monza è Monza e il Gran Premio d’Italia non può che essere a Monza» (ipse dixit, Roberto Maroni, governatore).
La mia idea è che, se va avanti così, la Formula 1 rischia di chiudere per noia. Ma avete visto le moto? Intanto, dopo nove anni ha vinto una moto Suzuki, a dimostrazione che la varietà fa bene allo spettacolo: sette vincitori diversi nelle ultime sette gare. Ducati, Yamaha, Honda, Suzuki… Tutti contro tutti appassionatamente, mentre i circuiti fanno il pieno di spettatori. A parte Maverick Vinales, in testa dall’inizio, la gara è stato uno spettacolo unico: sorpassi, controsorpassi, duelli all’ultima staccata, «sverniciate» e «gas a martello» (giusto per citare Guido Meda).
La gara è stata segnata anche da un pauroso incidente. Al primo giro, infatti, c’è stata la collisione tra le moto di Loris Baz e Pol Espargaró. E quando tutto si risolve bene, non facciamo gli ipocriti, anche gli incidenti fanno spettacolo. Dal punto di vista televisivo, la Formula 1 invece va completamente reinventata. Adesso interessa solo ai gommisti, a quelli che cronometrano la durata dei pit stop, ai fanatici delle qualifiche: Q1, Q2, Q3… Quando si sente dire dal telecronista che la pista non è adatta ai sorpassi (è capitato spesso), uno si chiede: dov’è l’errore? Nella pista o nella testa degli organizzatori? Per farla breve: da tempo la Moto GP è più avvincente della Formula 1. Fossi Bernie Ecclestone ci farei un pensierino, perché pensando solo ai soldi, ai diritti televisivi, a fare il padre-padrone il giocattolo rischia di rompersi irrimediabilmente.
Corriere della Sera