In una lettera pubblicata da Deadline, Larry Rudolph ha spiegato la sua scelta: «I miei servizi non sono più necessari»
Larry Rudolph, manager di Britney Spears per gran parte della sua carriera, si è dimesso. In una lettera indirizzata al padre della cantante, Jamie Spears, e all’avvocato Jodi Montgomery, co-esecutore del patrimonio della Spears, che è sotto tutela dal 2008, Rudolph parla dell’intenzione della popstar di ritirarsi ufficialmente come motivo principale delle sue dimissioni. La lettera è stata pubblicata per la prima volta da Deadline.
«Non ho mai fatto parte delle tutele nei suoi confronti, non so i dettagli», scrive Rudolph, che ha ammesso di non parlare con Britney da più di due anni. «Come suo manager, credo che sia nell’interesse di Britney che io mi dimetta perché i miei servizi professionali non sono più necessari».
Ecco il comunicato:.
Sono passati più di 2 anni e mezzo da quando Britney ed io abbiamo comunicato per l’ultima volta, quando mi ha informato di voler prendere una pausa dal lavoro a tempo indeterminato. Oggi sono venuto a conoscenza del fatto che Britney ha espresso intenzione di ritirarsi ufficialmente.
Come sapete, non ho mai fatto parte della tutela nei suo confronti, quindi non sono al corrente di molti di questi dettagli. Sono stato originariamente assunto su richiesta di Britney per aiutarla a gestire la sua carriera. E come suo manager, credo che sia nell’interesse di Britney che io mi dimetta dalla sua squadra perché i miei servizi professionali non sono più necessari.
Vi prego di accettare questa lettera come mie dimissioni formali.
Sarò sempre incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato nei nostri 25 anni insieme. Auguro a Britney tutta la salute e la felicità del mondo, e sarò lì per lei se mai avrà ancora bisogno di me, proprio come lo sono sempre stato.
Larry Rudolph
Intanto, una giudice della Los Angeles Superior Court ha respinto la richiesta di rimuovere il padre di Britney Spears dalla gestione della conservatorship della figlia. La richiesta era stata avanzata molti mesi fa e quindi non dopo la toccante testimonianza in cui la cantante ha raccontato di essere stata privata del diritto di decidere cose fondamentali (matrimonio, gravidanza) e frivole (l’arredamento della casa), oltre ad essere in cura con formaci particolarmente forti. La decisione presa mercoledì 30 giugno, è relativa a una richiesta avanzata in novembre. «La richiesta del soggetto sotto tutela di sospendere James P. Spears immediatamente dopo la nomina della Bessemer Trust Company of California quale gestore unico del patrimonio è respinta», si legge nei documenti della giudice Brenda Penny citati da Variety.
rollingstone.it