Ultimo, la mia favola arrivata all’Olimpico

Ultimo, la mia favola arrivata all’Olimpico

Concerto nello stadio della sua Roma con 64 mila spettatori

La favola di Ultimo. Quella iniziata nel quartiere romano di San Basilio, raccontata al Festival di Sanremo, cresciuta in decine di concerti sold out. La favola che è arrivata al capitolo più bello ed emozionante: il live, il primo per lui in uno stadio, all’Olimpico della sua Roma davanti a 64 mila persone, a coronamento di due anni corsi con il piede spinto sull’acceleratore che chiude il tour. E proprio nel giorno che consacra il suo ultimo disco Colpa delle Favole al primo posto della classifica degli album più venduti nei primi sei mesi del 2019 (e con gli altri due pubblicati al quinto, Peter Pan, e al nono, Pianeti).

“Mai avrei pensato di essere qui dopo il terzo album – racconta Ultimo nei camerini, emozionato poco prima di salire sul palco -. E’ la soddisfazione più grande per me che ho sempre puntato sui live. Il mio obiettivo è fare concerti, la parte più bella della musica. Quella in cui le canzoni ti ringraziano maggiormente. E poi essere qui, nella mia città, non vale doppio, vale triplo. E’ un’esperienza forte: non mi è mai successo di non dormire per 3-4 notti di seguito. Sento la pressione: è una responsabilità stare davanti a 60 mila persone”. Durante le prove è andato a cercare anche i posti che fino a qualche tempo fa occupava da abbonato alle partite della Roma, con suo padre e i suoi fratelli. Pensare che due anni fa (“era l’8 luglio 2017 a Testaccio”), si esibiva davanti a 10 persone.

“Non lo so come sia successo tutto questo, io ho fatto quello che mi sentivo di fare. Sto bruciando le tappe, mentirei se dicessi il contrario. Ma non penso sia sbagliato provare a fare il passo più lungo della gamba. Ho sempre avuto bisogno di strafare”, dice senza arroganza. L’Olimpico sarà solo l’antipasto per i mesi a venire: è stato già annunciato per l’estate 2020 un intero tour negli stadi. “Ma non farò un album nuovo e non penso di tornare neanche a Sanremo – aggiunge Ultimo, che a febbraio arrivò secondo al Festival non senza qualche polemica -. In questo momento per me la dimensione live è al centro di tutto. Un tour all’anno è la mia ambizione”. Non nasconde neppure l’idea di suonare nei teatri con un’orchestra.

Tre i momenti più significativi che hanno segnato questi ultimi anni: il contest lanciato dalla casa discografico Honiro che gli ha permesso di firmare il primo contratto, il primo live alla Santeria di Milano il 19 gennaio 2018. “E oggi”. Ad accompagnarlo anche due colleghi, diventati due amici: Antonello Venditti, con il quale duetta su Roma Capoccia e Notte Prima degli Esami, e Fabrizio Moro (L’Eternità e Portami Via). “Con Antonello ho un rapporto intimo, ma mantengo sempre un passo indietro, perché a prescindere dall’amicizia ho rispetto per lui. Fabrizio, invece, è come fratello, è vicino al mio modo di essere e di fare”.

Per lui, poco incline a lasciarsi andare a discorsi durante i live (“Non so’ bono a parlare. Mi incarto e mi perdo”), ci sarà però un momento dedicato a Roma, con la lettura della Poesia per Roma (“scritta alla fine di una vacanza a Capodanno all’estero. Quando ho finito mi sono accorto che una bandiera giallorossa sventolava davanti a me”, racconta ancora Ultimo). Una poesia in musica composta in romanesco in cui il giovane cantautore racconta la bellezza della Città eterna e che sarà disponibile da mezzanotte.

Ansa.it

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