A denunciarlo il nipote su Facebook. La Polizia ribatte: “Era contromano e non aveva documenti”
Dopo Lucy Lawless, che a Lucca è stata testimone di un episodio di razzismo, un altro vip straniero è rimasto deluso dall’Italia. Morrissey, ex voce degli Smiths, sarebbe stato infatti terrorizzato e perseguitato da un poliziotto nel centro di Roma. A raccontarlo su Facebook è stato il nipote del cantante, che ora sembra addirittura voler annullare le date italiane del tour. La Questura ha smentito le dichiarazioni della star: “Era ad alta velocità contromano“.
LA VERSIONE DI MORRISSEY – A quanto dichiarato dal nipote, un agente di Polizia avrebbe fermato Morrissey in Via del Corso per controllare i documenti. L’artista non li aveva con sé e a quel punto l’ufficiale avrebbe iniziato a tormentarlo per circa mezz’ora, alzando il tono della voce, dicendogli “So chi sei” e tenendo in mano la pistola per tutto il tempo. Secondo Morrissey “è stato un gesto deliberato di violenza perpetrato da questo ufficiale, sprovvisto di targhetta identificativa. Non avevo infranto alcuna legge, né mi comportavo in modo sospetto. Alcuni passanti sono venuti in mio aiuto e molti hanno filmato il poliziotto. Credo che mi abbia riconosciuto e abbia voluto spaventarmi. Ma non ho ceduto, anche se temevo che volesse spararmi. Metto in guardi tutti da questo agente pericolosamente aggressivo. Potrebbe uccidervi”. A corredare il post una foto dell’agente, ma nessun filmato che mostri come siano andate effettivamente le cose.
LA VERSIONE DELLA QUESTURA – Secondo la ricostruzione della Questura, le cose sarebbero andate in maniera molto diversa. Morrissey si sarebbe “immesso a tutta velocità da via della Frezza contromano su via del Corso, affollatissima per lo shopping dei saldi”. Sarebbe stato quindi fermato per questo motivo dagli agenti in motocicletta della polizia di Stato, che svolgono al funzione di pattugliamento antiterrorismo. “Dopo le prime verifiche, i poliziotti hanno elevato all’autista, il quale ha ammesso le proprie responsabilità, il verbale. L’altra persona invece ha mantenuto sin da subito un atteggiamento ostativo: cittadino inglese, ha insistito nel dire di non avere l’obbligo di declinare le proprie generalità né di dover esibire i documenti in quanto non aveva commesso alcun reato, stupito dal fatto di non essere stato peraltro riconosciuto. Dopo varie insistenze gli agenti, che parlavano inglese, hanno consentito per ben due volte all’uomo di effettuare telefonate in albergo e, facendosi passare l’interlocutore, hanno appreso che si trattava del noto cantautore britannico“. “Durante il controllo l’artista, infastidito, si è messo a scattare delle foto al poliziotto minacciando: ‘Lei diverrà famoso'”, rende noto la Questura.
IL TOUR ITALIANO – L’episodio avrebbe turbato a tal punto il cantante da indurlo a rinunciare ai sette concerti che stava pianificando nel nostro Paese: “La ragione è ovvia: con psicopatici del genere a piede libero non mi sento sicuro in Italia”.
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