In vendita anche la redazione finale di ‘Undulna’, una delle più celebri e importanti poesie di Gabriele D’Annunzio presente nella raccolta ‘Alcyone’
Un orologio prezioso, un Patek Philippe del 1920 da taschino con cassa rotonda in oro 18 carati, quadrante in smalto bianco, numeri romani dipinti e movimento a carica manuale. Ma il valore aggiunto di questo gioiello è il fatto di essere appartenuto a uno dei più grandi poeti italiani: Giuseppe Ungaretti
Il prossimo giugno l’orologio andrà all’asta da Finarte a Roma con una stima di partenza tra 4.000 e 6.000 euro, insieme alla dichiarazione olografa di autenticità firmata dal genero del grande poeta.
Il gioiello non è l’unico bene del grande poeta ad essere battuto all’asta. Finarte metterà in vendita anche un saggio di Ungaretti su Dante Alighieri: 26 pagine manoscritte ricche di revisioni d’autore, redatte in inchiostro verde nella riconoscibile grafia dell’autore della raccolta “Il porto sepolto”. L’opera autografa intitolata “Il Canto I dell’Inferno (1955) sarà offerto con una stima di partenza di 8.000 – 10.000 euro.
Nel 1952 Ungaretti aveva preso parte al 47° Congresso della Società Dante Alighieri su “Dante e Ravenna”, con un “Commento al Primo Canto dell’Inferno”, pubblicato poi sulla rivista “Paragone” nel dicembre dello stesso anno. Quella lettura era in sostanza il nucleo originale del manoscritto che andrà all’asta, che venne poi pubblicato in forma definitiva in “Giuseppe Ungaretti. Il Canto I dell’Inferno” nel volume “Letture dantesche” del 1955.
Parlando di Dante, Ungaretti parla di sé e della propria poetica, di quella condizione di esule/naufrago, alter Enea/Dante, anche lui scampato al naufragio e all’esilio, in perenne ricerca della “terra promessa”.