Nel luglio del 2000 nasceva nella Rai2 diretta da Carlo Freccero “Stracult”, primo programma di tutta la tv “in difesa del cinema italiano che spacca”, cioè di quello che piace da morire e divide da morire critica e pubblico, ideato e costruito da Marco Giusti sulla scia del suo libro omonimo, dedicato appunto al cinema italiano di genere. Quella prima stagione vedeva l’apporto autoriale sello stesso direttore, che si firmava “Sal Mineo”. Alla vigilia dei 20 anni, la rete vuole celebrare tanta longevità e fedeltà alla missione con una serie di puntate estive, sia a tema che di rimontaggio, che raccontino la storia del cinema e i personaggi più famosi che il programma ha trattato: “Stracult 20 anni”, in onda su Rai2 a partire dal 6 giugno, in seconda serata.
In venti anni di attività, “Stracult” ha fatto luce su registi, attori e film poco considerati sia dalla nostra critica che dalla televisione. Riportare alla ribalta western, commedie, film di guerra, film comici, spionistici mai visti o dar loro e ai loro autori nuova vita è stata la grande missione di “Stracult” in questi vent’anni. Non tanto per riscrivere una storia del cinema italiano o costruire una nuova classifica di meriti, quanto per dare voce a tanti uomini di spettacolo che non la avevano mai avuta o che non erano stati rispettati come si sarebbe dovuto, a partire da Dario Argento e Sergio Leone.
Per la prima puntata “Stracult 20 anni” vuol rendere omaggio al maestro della commedia all’italiana Dino Risi, scomparso 11 anni fa, il 7 giugno 2008, con il documentario di Fabrizio Corallo “Dino Risi forever” (Cento anni ma non li dimostra)”, realizzato da Corallo per 3D Produzioni in occasione del centenario della nascita del regista.
L’indimenticabile regista milanese autore de “Il sorpasso”, “Una vita difficile”, “I mostri”, “Profumo di donna” e di tanti altri folgoranti racconti satirici su evoluzioni e involuzioni del costume nazionale è protagonista di un sorprendente autoritratto (Premio Speciale ai Nastri d’Argento) in cui rievoca con leggerezza e disincanto numerosi e inediti episodi, aneddoti e retroscena legati ai set dei suoi film e alla sua vita.
Il lungo e fecondo percorso artistico di Risi nel cinema e nella società italiani dal dopoguerra ai nostri giorni rivive anche attraverso significative testimonianze di autorevoli colleghi come Martin Scorsese, Ettore Scola, Mario Monicelli e Marco Tullio Giordana e di Jean-Louis Trintignant, indimenticabile coprotagonista de “Il sorpasso” insieme a Vittorio Gassman.