“La televisione è stata la mia cinemateca” ci raccontava Bong Joon-ho dopo aver vinto la Palma d’oro, ma prima di vincere quei tre Oscar che avrebbero di fatto diviso la storia dell’Acadamy tra un prima e un dopo. Parasite, il suo noir che ha incantato la giuria a Cannes e conquistato l’America (primo film non in lingua inglese ad agguantare il premio più importante), arriva in televisione, giovedì 7 maggio, alle 21.15 su Sky Cinema Due (disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV) e poi dal 20 maggio in dvd e blu-ray. E nonostante l’indiscusso piacere che c’è nel vedere quel capolavoro su grande schermo avere la possibilità di vedere (o rivedere) la lotta di classe che si svolge tra i ricchi Park e i poveri Kim, “nè buoni nè cattivi” come li ha definiti il regista sudcoreano è un’occasione da non mancare. “Sono cresciuto in una famiglia dove non si faceva esercizio fisico e non si viaggiava. Tutti a casa guardavano la televisione, pure io specialmente film. Ho capito che avrei voluto fare il regista in terza media – ha raccontato il regista – Considerando la longevità dei film credo che sia buono che ci siano film che vengano preservati attraverso il servizio streaming, con alta risoludzione di video e audio, e che creino un archivio digitale. Tuttavia penso anche che il meglio per un film sia incontrare il pubblico per la prima volta in una sala cinematografica che offre l’ambiente ideale per vedere un film. Le sale esistono e continueranno a essere necessarie perché sono il luogo deputato per vedere i film”. Quindi aspettando di vedere, rigorosamente su grande schermo, il prossimo film (“già sull’aereo di ritorno dalla Francia in Corea ero al lavoro sulla scrittura del mio prossimo film” ha garantito il regista lo scorso novembre) ci rivediamo sul piccolo Parasite e facciamo il conto alla rovescia per l’arrivo invece su Netflix della serie Snowpiercer (data da confermare ma dovrebbe essere fine mese). La graphic novel francese Le Transperceneige, ideata da Jacques Lob e Jean-Marc Rochette, già fonte letteraria per il film del 2013 del regista sudcoreano, diventa una serie tv di cui Bong Joon-ho è produttore. In un futuro distopico, più di sette anni dopo che il mondo è diventato un deserto ghiacciato, i resti dell’umanità sopravvissuta al disastro ambientale abitano un treno gigantesco composto da 1001 vagoni in movimento perpetuo attorno al globo. La lotta di classe, l’ingiustizia sociale e la politica di sopravvivenza, temi del tutto presenti nel cinema di Bong Joon – ho, sono i principali argomenti della serie con Jennifer Connelly, Daveed Diggs e Mickey Sumner. Come quelli della questione ambientale. “Snowpiercer affrontava il tema del cambiamento climatico, perché è questo il problema più grande che affrontiamo oggi – assicura il regista – E che è direttamente collegato alla produzione di massa e al consumo che sono le questioni centrali del capitalismo contemporaneo”.
Chiara Ugolini, Repubblica.it