L’autore: “I brani che affondano nei solchi di questo doppio disco sono forti e contorti come le radici”
Esce oggi, venerdì 6 maggio, «Canzoni della Cupa» il nuovo disco di uno dei cantautori più originali per la sua visionarietà poetica: Vinicio Capossela. «Canzoni della Cupa» è un doppio album su cui Capossela ha lavorato per 13 anni e che arriva a 5 anni di distanza dal suo ultimo disco di inediti.
«Le canzoni che affondano nei solchi di questo doppio disco sono canzoni forti e contorte come le radici » dichiara Capossela che ha voluto dividere questo suo ultimo lavoro in due lati: Polvere e Ombra, espressioni di un mondo folclorico, rurale e mitico. «È un lavoro molto legato al mio amore di lunga data verso questo genere, che ho iniziato tredici anni fa – ci ha detto Capossela- e che ho poi perfezionato negli ultimi tre anni. Più che una raccolta lo definirei un disco della vita proprio perché nasce e si confonde con le esperienze della vita» . Riguardo le due diverse anime del disco poi, Polvere e Ombra, il cantautore nato in Germania da genitori di origine irpina spiega: « il lato della polvere è quello delle ballate, della frontiera, del lamento dei mendicanti, delle canzoni di fatica, delle cose che fanno alzare la polvere insomma.
Il lato dell’ombra invece, è più legato all’inconscio, quello delle creature folcloriche, potrei definirlo il lato più lunare e, sotto la luce della luna, c’è sempre spazio per l’elaborazione fantastica. Ad ogni modo entrambi i lati contribuiscono a comporre l’esperienza umana». Al disco hanno preso parte diversi artisti, in un ideale raccordo tra due mondi, quello di frontiera con artisti come Flaco Jimenez o Los Lobos e quello più legato alla migliore musica popolare italiana con nomi come Giovanna Marini o la Banda della Posta.
«Sono tutte collaborazioni nate non tanto per dare lustro al disco – spiega Vinicio – ma giustificate proprio dalla volontà di approfondire le radici delle singole canzoni». Contestualmente all’uscita dell’album oggi parte in rotazione radiofonica «La Padrona Mia», secondo singolo estratto dal disco dopo «Il Pumminale». «Sono brani che faccio fatica a definire singoli – sottolinea Capossela – e che ben rappresentano le anime del disco. In entrambi i casi queste canzoni rappresentano la carnalità dell’amore che ha colori diversi, uno notturno, lunare, l’altro decisamente più diurno». Dopo l’uscita del disco sono già confermate le date del tour «Polvere» che lo vedrà esibirsi il prossimo 28 giugno al Parco della Musica di Roma. «Per mettere in scena questo repertorio – anticipa Capossela -sarò accompagnato da una formazione abbastanza ampia, con undici elementi. Sarà un concerto che definirei radicale, nei timbri, nel repertorio e nella formazione».
Fabrizio Finamore, Il Tempo