Gianni Morandi torna a parlare dall’ospedale in un’intervista a Qn dopo l’incidente dell’11 marzo scorso, quando il cantante ha perso l’equilibrio ed è caduto tra le fiamme mentre stava bruciando delle sterpaglie in giardino. “Mi rendo conto del rischio che ho corso e di quanto sono stato fortunato. Prima di tutto – dice -, ho salvato la vita. Perché quando tu cadi dentro a una buca così, mentre spingi dentro un tronco che pensi faccia resistenza, e ti trovi in mezzo alle braci, con le fiamme intorno, è una cosa tremenda”.
“Credo che ci sia qualcuno che mi ha guardato dal cielo, ne sono convinto”, dice Morandi, che spiega: “Poi, oh, arrivare qui, dove ci sono otto terapie intensive, con otto ustioni”. “Ho avuto gravi bruciature a tutte e due le mani, alle ginocchia, un po’ al gluteo, poi una bruciatura nella schiena e nell’orecchio. Credo, più o meno, sul 15%”, spiega ancora.
“In quei momenti ho pensato solo a salvarmi. Lo spavento è cresciuto dopo, ripensandoci. Arrivi qui, dove sono bravissimi, dove c’è una squadra di persone fantastiche che ti aiuta, che è sempre pronta e tu ti accorgi che sei nelle loro mani – aggiunge -. Senza l’aiuto dei farmaci non si può resistere a questo dolore. Ogni due giorni mi facevano una medicazione. Ma la medicazione è una cosa molto dolorosa e ti devono addormentare. Capisci che non è facile per un fisico. Io ho anche la fortuna di avere uno spirito positivo, ottimista, e questo mi aiuta. Poi l’affetto della gente. Roba incredibile, messaggi da tutto il mondo, perfino dalla Russia, dall’America, mi hanno scritto i colleghi, tutti, mi hanno chiamato. Arriva di tutto: disegni, libri, cioccolatini, uova di Pasqua”, racconta il cantante.
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