SANREMO: IL FESTIVAL DEL PRIVILEGIO. BIGLIETTI DI STATO GRATIS A MAGISTRATI E POLITICI, CURIA E FORZE DELL’ORDINE

SANREMO: IL FESTIVAL DEL PRIVILEGIO. BIGLIETTI DI STATO GRATIS A MAGISTRATI E POLITICI, CURIA E FORZE DELL’ORDINE

L’immancabile manuale Cencelli della distribuzione. Il sindaco: ‘Me li chiedono tutti, in strada o al telefono’

carlo contiSanremo. Indovinello: dove si possono trovare, tutti assieme, un politico, un magistrato e un alto ufficiale delle forze dell’ordine?
No, non è la stanza interrogatori di un carcere.La risposta giusta è il teatro Ariston durante il Festival di Sanremo.
Ma se volete essere più precisi è: “al Festival con biglietti gratis”.
Nell’Italia che si indigna per privilegi più o meno grandi, per regali consapevoli o all’insaputa, continua ad esistere un luogo in cui tutti i poteri possono godere gratuitamente di prerogative vietate ai normali cittadini: le poltroncine di velluto rosso dell’Ariston.
È sui soffici sedili – resi ancor più confortevoli dalla gratuità e dal quel senso di autorevolezza che qualcuno ricava dall’essere omaggiato – che l’implacabile pm o l’inflessibile giudice condividono la vicinanza con il consigliere o l’assessore regionale dei quali deplorano, nel resto dell’anno, l’abitudine a scialacquare fondi pubblici in vini, cravatte ed anche concerti. È nel fragoroso applauso che accoglie il bravo presentatore che sciolgono le reciproche diffidenze il deputato e il comandante dei carabinieri o della guardia di finanza, il presidente della società partecipata e il questore.
“Una vera e propria franchigia medievale” commenta, dietro la garanzia dell’anonimato un magistrato che ha conosciuto i meccanismi di ripartizione dei biglietti tra le toghe pur senza prendervi parte.
Un Festival del privilegio la cui principale “vittima” – oltre al buon gusto, naturalmente – sembra essere il sindaco di Sanremo. L’unico, assieme al Prefetto e al presidente della Regione, ai quali andrebbe riconosciuto il ruolo istituzionale all’Ariston.
“È davvero uno dei compiti più impegnativi e maggiormente soggetto a malintesi, proteste, malumori. Tutti chiedono biglietti, per strada oppure in maniera più riservata a seconda del ruolo” spiega Alberto Biancheri, attuale primo cittadino di Sanremo.
Come se ne esce? Con una rigida applicazione dei criteri ormai consolidati. Va anche detto che con l’avvento del predecessore di Biancheri, Maurizio Zoccarato, la distribuzione passò dall’ufficio turismo, che nei decenni era diventato un vero e proprio regno indipendente, direttamente al gabinetto del sindaco.
Anche quest’anno Biancheri si è ritrovato a dover decidere a chi destinare i circa 200 biglietti a serata. Unici ad aver rinunciato ai loro tagliandi sono stati i consiglieri comunali del M5s.
“Per il resto distribuiamo a 360 gradi – spiega Biancheri – a politici, polizia, carabinieri, finanza, procura, tribunale, vigili del fuoco, capitaneria, ma anche volontari di associazioni, e poi non vedenti oppure disabili. Poi ci sono i biglietti per ospiti importanti, ambasciatori o diplomatici e infine scelte particolari. Quest’anno ho deciso di dare due biglietti a una coppia che su Facebook ci ha scritto che ha sempre avuto il sogno di venire a vedere il Festival”.
Biancheri svicola, ma in Comune si racconta anche di telefonate arrivate dalla Curia per avere il classico “paio di biglietti”.
E poi ci sono, prima di tutti e più di tutti, i politici. Deputati e senatori del territorio e fin qui è poca cosa. Poi inizia la grande abbuffata. Due biglietti a testa per: gli assessori e tutti i consiglieri del Comune di Sanremo (M5s esclusi); presidenti e amministratori di società partecipate. Poi si passa alla Regione Liguria dove non possono mancare non solo i biglietti per gli assessori e per numerosi consiglieri (anche in questo caso il M5s sembra essere escluso), ma anche per i presidenti di commissione. Tra gli habitué istituzionali c’è anche il presidente della Camera di Commercio di Imperia.
E poi iniziano i doppioni. I comandi delle forze dell’ordine sono provinciali quindi a Imperia: Questore, comandante dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Ma si possono lasciare senza biglietto anche le compagnie e i commissariati sanremesi? Evidentemente no.
Fino a pochi anni fa lo stesso discorso valeva per la magistratura. Ma da quando gli uffici giudiziari sono stati accorpati i biglietti omaggio vanno solo a Imperia, equamente suddivisi fra Tribunale e Procura.
Per altro, e sembra essere un’usanza solo sanremese, il teatro Ariston garantisce, non solo durante il Festival, ma per tutto l’anno, palchi riservati a magistrati, polizia, carabinieri, finanza e qualche altro fortunato.
Insolito? “Diciamo che da un lato ci sono gli obblighi nei confronti delle autorità e dall’altro ci sono le consuetudini” glissa elegantemente Walter Vacchino direttore dell’Ariston e membro della famiglia che ne è proprietaria da sempre.
Ma se quella di Vacchino è la libera scelta di un imprenditore privato, la concessione in massa, da parte della Rai, di biglietti del Festival ai vari rappresentanti del potere di Stato è l’opzione unilaterale effettuata con quelli che alla fin fine sono sempre soldi pubblici.
Per quel che riguarda poi l’opportunità dei beneficiati di accettare le regalie, è ancora un altro discorso, che meriterebbe fiumi di parole .

La Repubblica

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