di Cesare Lanza
Scommettiamo che la Rai non deciderà niente sugli ultimi scandalosi eventi che la riguardano? Forse qualcosa dirà la magistratura, sulle indagini (rivelate dalla Verità ) – per ipotesi di corruzione – che investono lo scenografo preferito di Carlo Conti. Intanto, viale Mazzini tace. Michele Focarete, cronista eccellente (il mio Pulitzer personale), mi segnala un tormentone che imperversa sul web: «Per sole cinque serate la Rai pagherà al conduttore Carlo Conti 650.000 euro; per soli 15 minuti 50.000 euro ciascuno a Mika, Ricky Martin e Tiziano Ferro. A Maurizio Crozza per le cinque serate 100.000 euro. E, tutto ciò, a fronte di 400 milioni di deficit! E, in ogni sera del Festival, Conti ci chiederà di offrire 2 euro col telefono per le zone terremotate (intanto ben 26 milioni di euro di beneficenza sono ancora bloccati a Roma! ). Per ripulire la strada dell’hotel Rigopiano in Abruzzo non si trovavano 25.000 euro per riparare l’unica turbina, rotta, in tutta la provincia di Pescara, in pieno inverno. La spegniamo la tv 0 per lo meno non guardiamo Sanremo! Diamo un segnale, boicottiamo il Festival». Fin qui, il web. Ed ecco le mie opinioni: 1. La Rai potrebbe pagare Conti e gli altri anche il triplo: a una condizione, far quadrare il bilancio, che invece è dissestato e sostenuto dal denaro pubblico. 2. Sono contrario ai boicottaggi, illiberali. Ma mi indigna che il Festival sia proposto in questi giorni di dolore. 3. Per prima cosa bisogna abolire l’iniqua tassa del canone, che ci obbliga a finanziare questa pessima Rai. Con gli stessi soldi, si potrebbe supportare una polizza, per le famiglie, contro le calamità naturali. O c’è qualcuno che preferirebbe pagare il canone?
Cesare Lanza, La Verità