cosa c’è da sapere sulla seconda stagione

cosa c’è da sapere sulla seconda stagione

“La mafia oggi è più sommersa e diffusa, dalla politica all’economia”. A dirlo all’Adnkronos è Luigi Lo Cascio, che torna nella seconda stagione di ‘The Bad Guy’, dal 5 dicembre su Prime Video, nei panni di Nino Scotellaro: un pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che, improvvisamente, viene accusato di essere un mafioso. Dopo la condanna, senza più nulla da perdere, Nino decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il ‘bad guy’ in cui è stato ingiustamente trasformato. “Con questa serie vogliamo provare a rispondere alla domanda ‘c’è un confine tra il bene e il male?’ Oggi si sovrappongono”, dicono all’Adnkronos i registi Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana. “Nino cerca di fare il bene, ma lo fa compiendo il male”. Uno specchio dell’Italia di oggi: “viviamo in un Paese dove non si è veramente compiuta un’identità, né nazionale e né morale a differenza di altri Paesi europei. Non si è mai veramente forgiata una coscienza e una morale collettiva perché siamo molto individualisti”, spiegano Stasi e Fontana.

Nei nuovi episodi Nino Scotellaro si ritrova finalmente davanti a Mariano Suro, il Capo dei Capi di Cosa nostra, con la falsa identità di Balduccio Remora, ‘cugino dell’America del Sud’. Ed è pronto a vendicarsi. Con lui c’è Teresa (Giulia Maenza), la figlia ultimogenita del boss, stessi sentimenti di rivalsa e un unico obiettivo: uccidere suo padre. Ma quando Suro capisce che di fronte ha l’ex magistrato che lo ha perseguitato per una vita, fa leva sulla sua sete di verità: non ha agito da solo e lo dimostrano anni di intercettazioni con pezzi grossi dello Stato contenute in un archivio che ora, il fidato Calogero sta per portare dal boss. Per Nino si apre un nuovo capitolo: capire chi ha aiutato Suro, soprattutto tra le persone a lui vicine, diventa di primaria importanza, a discapito di tutto, anche del sodalizio con Teresa. “La mafia di oggi non è mitizzata, si è totalmente trasformata negli ultimi anni. Il mito originale è scomparso. E’ diventata più simile all’altra finanza e, forse, fa più paura e meno ridere”, dicono i registi, che nella serie descrivono una mafia che non esiste più: “quella che c’è va molto più a braccetto con le istituzioni o con i grandi investitori internazionali”. Secondo Stasi e Fontana “questo è un aspetto che probabilmente sarebbe interessante da esplorare, ma sarebbe totalmente drammatico rispetto al lato comedy di ‘The Bad Guy'”.

Nel cast vede il ritorno di Claudia Pandolfi, nei panni Luvi Bray, avvocato e moglie di Nino Scotellaro, e le new entry Aldo Baglio, nel ruolo di Calogero Andrea Fasulo della cosca di Suro, e Stefano Accorsi in quello dell’agente scelto dei Servizi Stefano Testanuda nonché la versione ‘made in Italy’ di Anton Chigurh (Javier Bardem) di ‘Non è un paese per vecchi’. “Uno degli aspetti più interessanti di questi personaggi è la psicologia. Non è un gioco di ruoli, qui ci sono dei personaggi autentici, che vediamo nella realtà. Basta guardarci attorno”, spiega all’Adnkronos Accorsi. (di Lucrezia Leombruni)

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