Live non è la D’Urso, Marco Carta assolto: «Dedico questa sentenza a Sirio e a tutti gli amici, quelli veri, ora sentirete la mia musica». L’ex vincitore di Amici e di Sanremo torna nel salotto di Barbara D’Urso per raccontare la sua versione dopo l’assoluzione con formula piena ma il pm che aveva chiesto otto mesi di carcere ha impugna la sentenza.
«Ero tranquillo ma preccupato per la mia famiglia. Sono stati mesi difficili, ho tenuto sempre una maschera per non far preoccupare i miei familiari» così Marco Carta a Barbara D’Urso durante Live. «Quando sono uscito dalla Rinascente – spiega Carta – ero al telefono, ho visto la mia amica accerchiata e sono tornato indietro, mi hanno chiesto se la conoscevo e ho detto di sì e quindi sono andato con loro».
La D’Urso chiede a Carta se è ancora in contatto con Fabiana Muscas, nella cui borsa sono state ritrovate le magliette: «No, sinceramente no, ma penso sia normale». Le immagini portate a processo della videosorveglianza scagionano Carta ma il Pm non ci sta. «Sono stato preso di mira soprattutto sui social e ora ho portato tutto alla polizia postale. Barbara quando sono venuto qui io sapevo di non aver fatto niente, ma in Italia spesso è più facile credere alle cattive cose che a quelle belle. Questo è un paese che punta facilmente il dito. Avevo problemi ad uscire per strada, mi sentivo osservato, ho trovato rifugio in Ufi (il fidanzato Sirio Campedelli)». «Dedico questa sentenza a Sirio e a tutti gli amici, quelli veri, ora sentirete la mia musica».
Ida Di Grazia, ilmattino.it