CON LA RAI NEL BELLO DELL’ITALIA, SI PARTE DA CASERTA

CON LA RAI NEL BELLO DELL’ITALIA, SI PARTE DA CASERTA

Dg, progetto per portare pezzi serie anche su reti generaliste

mythological statues of nymphs women in the garden Royal Palace of Caserta

I grandi saloni e i magnificenti giardini che furono il vanto di Carlo III di Borbone, re di Napoli e della Sicilia e di sua moglie Maria Amalia di Sassonia, lo straordinario acquedotto carolino, prodigio dell’ingegneria idraulica, la reale fabbrica di seta di San Leucio, con il suo esperimento quasi ‘socialista’ di organizzazione sociale. Torna su Rai Storia – da lunedì 10 ottobre alle 21.40 – Italia: viaggio nella bellezza, la serie realizzata in collaborazione con il Mibact, e la prima puntata è dedicata alla Reggia di Caserta, capolavoro uscito dal genio di Vanvitelli, da oltre due anni al centro di una grande operazione di rilancio. Una partenza alla grande “con la storia di una rinascita”, applaude il ministro della cultura Franceschini. Obiettivo, sottolinea alla presentazione con la presidente Rai Monica Maggioni e il dg Antonio Campo Dall’Orto, è allargare quanto più possibile la platea. Pensando agli italiani, ma anche all’estero, sottolinea, per aiutare il turismo e dirigerlo sempre di più nei tanti luoghi straordinari e meno conosciuti del Paese.
Il progetto c’è, il racconto del bello, sostengono unanimi Maggioni e Campo Dall’Orto, “è un pezzo fondamentale del servizio pubblico”, un modo per “raccontare il paese, ma anche un ponte tra presente e futuro”. E quindi le tappe del viaggio che per ora vedremo su Rai Storia articolato in puntate di 54 minuti (ognuna alla scoperta di una meraviglia, dalla spettacolare Santa Maria Antiqua nel foro romano ai luoghi shakespeariani d’Italia, dai santuari medioevali di San Michele all’arte rupestre della Val Camonica) arriveranno anche sulle reti generaliste, magari con formati ridotti. “Ci stiamo già lavorando”, assicura il dg Rai. Lui alla cultura in tv ci crede.
“Lo abbiamo dimostrato ieri sera con l’anteprima su Rai3 di Fuocoammare di Gianfranco Rosi incrociato da 7,6 milioni di italiani”. E quest’anno, anticipa, “faremo vedere la prima della Scala. Quando queste iniziative diventano eventi, meritano la prima serata”.
Tant’è, la partenza della seconda serie del programma è per un capolavoro assoluto del patrimonio italiano, la grande Reggia che siglò la grandeur dei sovrani borbonici, quel luogo magico e fastoso che incantò pure George Lucas tanto da spingerlo a volerla come scenario per i suoi primi Star Wars. Le cronache degli ultimi decenni la raccontavano spesso con i problemi, i crolli, il degrado.
Il docu firmato da Massimiliano Griner, con la regia di Stefano Lorenzi, ne racconta invece la rinascita, i lavori in corso, i progetti, la sfida di valorizzazione affidata al direttore manager Mauro Felicori. “Stiamo lavorando sodo, ce la faremo”, assicura poi in prima persona il manager voluto da Franceschini. Gli spazi a lungo occupati da Aeronautica militare e Scuola di pubblica amministrazione sono stati liberati, gli sfratti degli abusivi eseguiti, i lavori di restauro sono molto avanti. “In un anno abbiamo avuto il 45% in più di visitatori e di incassi” sottolinea orgoglioso il manager. Ora si sta lavorando anche per migliorare la capacità comunicativa del museo, per ricostruire, con l’aiuto del digitale, i fasti della residenza quando era abitata dai re. “Il pubblico deve uscire di qui con la stessa emozione con cui si esce da un grande film”, si augura il direttore.
L’emozione, intanto, arriva in tv e si spera porti alla Reggia ancora più visitatori reali. Tra i tanti anche il dg Rai, che a margine della presentazione ammette di non conoscerla ancora. “Non sono ancora mai stato – sorride – Ma dopo questo docu è irresistibile la voglia di andarci”.

Ansa

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