101 voti per ‘I miei stupidi intenti’, la storia di una faina che ottiene la coscienza
Bernardo Zannoni ha vinto a sorpresa il Premio Campiello 2022 con il suo primo romanzo, ‘I miei stupidi intenti’ (Sellerio), ottenedo 101 voti sui 270 espressi dalla giuria anonima di 300 lettori. È la storia di una faina orfana, di nome Archie, che riesce a guadagnare la coscienza.
“È la mia prima opera pubblicata e ha già fatto un casino. Non me lo aspettavo, non mi sono nemmeno preparato un discorso”, ha commentato Zannoni, 27 anni, di Sarzana, sul palco del Teatro la Fenice, “Ho cominciato a 21 anni a scrivere questo romanzo, dopo varie esperienze di composizione – canzoni, poesie, sceneggiature – ho avuto il coraggio di ritornare alla prosa, più faticosa e complicata. L’Italia può essere un Paese per giovani che hanno voglia di leggere, formarsi e imparare. Studio ed educazione sono fondamentali”.
Una faina impara a scrivere, scopre Dio, scopre il tempo, scopre la morte. Questa, in poche parole, la trama di ‘I miei stupidi intenti’. Zannoni prende degli animali e li mette in scena nel loro ambiente più consono: un bosco. Animali che parlano, cucinano, stanno seduti su sedie e si scaldano al fuoco, umanizzati, per così dire, ma che rispondono anche agli istinti più ferini e che, privi di una vera coscienza, non conoscono la paura del tempo che scorre.
“La coscienza è una dannazione, un vantaggio, ma bisogna salvare il salvabile prima di scomparire. Volevo fare un romanzo su una volpe, le faine sono un po’ come le volpi, ma meno conosciute e così ho pensato: “Perché non una faina? È più originale, meno scontata” ha raccontato lo scrittore.
Al secondo posto ‘La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini’ (Einaudi) di Antonio Pascale, 54 voti, in cui lo scrittore si affida alle piante e dedica ogni capitolo a un albero per raccontare il desiderio di vivere e amare, la forza, la compassione. Al terzo Elena Stancanelli con ‘Il tuffatore’ (La nave di teseo), 46 voti, in cui racconta la parabola di Raul Gardini che diventa il simbolo di una generazione scomparsa. Al quarto Fabio Bacà con ‘Nova’ (Adelphi), 43 voti e al quinto Daniela Ranieri con ‘Stradario aggiornato di tutti i miei baci’ (Ponte alle grazie), 31 voti.
In questa edizione del premio si sono festeggiati i 60 anni del Campiello. Per l’occasione è arrivato il premio ‘Il Campiello dei Campielli’ che ha visto prescelto il libro ‘La tregua’ di Primo Levi, vincitore della prima edizione nel 1963, “per l’importante testimonianza civile e per la straordinaria qualità letteraria dei suoi testi”. Premiata anche Antonella Sbuelz, vincitrice della prima edizione del Campiello Junior.
Nel corso della serata sono stati consegnati il Campiello alla carriera a Corrado Stajano, 91 anni, che ha svelato in diretta che il suo libro più amato è ‘Il sovversivo’, la storia di un ragazzo anarchico ammazzato sul lungarno di Pisa. Il Campiello Giovani 2022 ad Alberto Bartolo Varsalona, 21enne di Palermo, autore del racconto ‘La spartenza’ e il Premio Campiello opera prima a Francesca Valente con ‘Altro nulla da segnalare’ (Einaudi).