“Attore di serie B per Tarantino”. A Roma anche Margot Robbie
“Non è stato difficile interpretare un attore di serie B al tramonto come è appunto Rick Dalton, la sceneggiatura era perfetta come il rapporto con il suo amico stuntman. Rick era uno che non lavorava neppure più tanto volentieri, un personaggio bipolare, angosciato per il fatto che il mondo continuasse ad andare avanti nonostante lui”. Leonardo DiCaprio racconta così a Roma, in una conferenza stampa strapiena, il suo personaggio di ‘C’era una volta… a Hollywood‘, il film di Quentin Tarantino che, dopo essere passato in concorso a Cannes, approda in sala il 18 settembre con la Warner Bros. “La mia responsabilità di attore affermato? È solo quella di lavorare con registi che possono migliorare la mia recitazione perché in questo lavoro dipende sempre da loro” dice poi l’attore, vincitore dell‘Oscar nel 2016 per l’interpretazione in The Revenant. Da DiCaprio poi solo parole di ammirazione per Tarantino: “È lui che mi fatto conoscere Ralph Meeker, l’attore a cui si ispira il mio personaggio e per il quale nutre un grande rispetto, lo stesso che ha per tutte le molte cose che conosce del cinema”. E, infine, un atto di umiltà: “Sono cresciuto guardando film e non avrei mai pensato di fare un giorno quello che facevano allora i miei eroi”.La bellissima Margot Robbie, che nel film è Sharon Tate, uccisa dalla setta di Charles Manson nella strage di Bel Air, racconta invece il fascino di girare la scena in cui la moglie di Roman Polanski entra in un cinema per vedere il suo film: “Girare quella sequenza è stata una gioia immensa – ha detto l’attrice -. Fin dalla lettura della sceneggiatura mi sono sentita trasportata nella Hollywood del 1969, perché Tarantino sul set ricostruisce davvero tutto e non lascia nulla al caso, tiene conto di ogni dettaglio”. Da parte dell’attrice e produttrice australiana nessuna nostalgia del cinema di una volta: “Sotto molti aspetti sono felicissima di lavorare oggi e non in quegli anni Sessanta pur pieni di fascino. Va detto che oggi molte cose sono cambiate in meglio per noi donne”, aggiunge alludendo chiaramente al movimento #metoo, pur senza citarlo.
Francesco Gallo, Ansa