Il cantante (71 anni) vittima di un incidente con il parapendio sul litorale pontino: se l’è «cavata» con una frattura della tibia e diverse fratture costali. Non è grave
Una frattura alla tibia, diverse fratture costali e svariate contusioni qua e là: poteva andare meglio — ma poteva anche andare peggio — ad Adriano Pappalardo, vittima di un incidente con il parapendio sul litorale pontino e trasportato nella tarda serata di mercoledì al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Secondo fonti sanitarie comunque le sue condizioni non destano preoccupazioni.
Uno stile tra l’urlato e l’arrabbiato
Pappalardo, 71 anni, è scomparso da qualche tempo dai radar dei media e del gossip. Ma rimane personaggio centrale dell’universo pop. Il suo stile tra l’urlato e l’arrabbiato, la voce di carta vetrata, l’hanno portato al successo nel 1979, con quella che è rimasta la sua hit più famosa, Ricominciamo. Scoperto da Lucio Battisti — difficile immaginare due personalità tanto polari — in realtà la carriera discografica di Pappalardo copre un arco di tempo tutto sommato limitato, tra il 1972 e il 1988, quando pubblica il suo ultimo disco. Il suo aspetto fisico inconfondibile — un eroe omerico, ma probabilmente non con la stessa cultura — viene intercettato anche al cinema, dove comincia a recitare in A tu per tu, regia di Sergio Corbucci (1984).
La rissa con «er mutanda» Zequila
Sanguigno e diretto, perfettamente calato nel ruolo del macho alfa, in tv si è spesso fatto notare per le intemperanze in diretta e le risse verbali. In questo senso i momenti televisivi più alti sono due. La partecipazione all’Isola dei famosi 2003 (arriverà terzo) dove riesce a litigare anche con le noci di cocco. E poi Domenica In 2006, all’epoca della rissa con «er mutanda» Antonio Zequila. Guai a toccare la mamma. Zequila in stile Gomorra: «Mai più! Mai più! Ti spacco la faccia! Stronzo! Lo uccido! Ti stacco la testa con le mie mani. Sono del Sud, di Napoli». Di contro, Pappalardo urla (gli vien facile cantando, figurati parlando): «Me ne vado. Mi sta minacciando. O se ne va lui o io». E in effetti se andò lui. (Poi altrove ricominciò).
Corriere della Sera