Il ritorno di Nina Zilli: “La mia rinascita tra amore e natura, rieccomi più leggera”

Il ritorno di Nina Zilli: “La mia rinascita tra amore e natura, rieccomi più leggera”

La cantautrice racconta a Tgcom24 il nuovo singolo “Schiacciacuore” feat Nitro che esce il 5 giugno

Per Nina Zilli è cominciata la fase 2, ma il lockdown stavolta non c’entra. La cantautrice, come confessa a Tgcom24, ha ritrovato la “voglia di fare musica”, complice il nuovo compagno Danti. “Schiacciacuore”, feat Nitro, esce il 5 giugno e segna il suo ritorno “coloratissimo”, leggero come una ventata d’aria fresca inondata “da petali di rosa”. Nina, che ha da poco compiuto 40 anni e che nel 2020 festeggia 10 anni di carriera, però sottolinea: “Non mi sento mai arrivata”.

Nina, come possiamo definire questo ritorno?
Coloratissimo. E’ la canzone della rinascita… è un ritorno leggero, ne avevo bisogno dopo questo periodo difficile, le sirene le sentivamo tutti. E’ stato brutto. Con questa canzone voglio portare una ventata di aria fresca. Ma anche un po’ di attenzione, il coronavirus è la dimostrazione che bisogna fare qualcosa per l’ambiente. C’è un messaggio a cui tengo molto da sempre, è uno dei temi che mi appassiona di più.

Una leggerezza che si percepisce anche dal sound…
La base è volutamente minimal. E’ un brano che è arrivato all’improvviso, perché come insegna il mitico Vasco bisogna scriverle in fretta altrimenti poi passano… è una canzone sincera, è il risultato di tutta la pesantezza di questi mesi. Il concept è una madre natura in ginnastica tutta rilassata che osserva tutto quello che succede e un po’ si lamenta.

Perché hai pensato a Nitro?
E’ perfetto, ma è nato tutto per caso. Eravamo in studio e stavo ultimando la canzone ed è passato a salutare, ha sentito il brano e con stupore è impazzito, gli è piaciuto tantissimo, e allora gli ho chiesto ‘non è che vuoi partecipare?’… mi ha detto subito di sì.

Una canzone legata all’ambiente, alla terra e quindi alla radici, quanto sono importanti per te?
Sono tutto per me arrivando dal roots raggae. Bisogna sempre ricordare quello che abbiamo fatto e da dove veniamo. In questa terra noi siamo ospiti e abbiamo il dovere di trattarla bene, di non distruggerla.

Ma è anche una canzone d’amore…
Certo. In cui si scherza facendo capire che comunque qualche potatura bisogna darla e che sbagliando si impara… Chiedete a me che ve lo confermo (ride, ndr)

Quest’anno sono dieci anni di carriera e hai anche festeggiato 40 anni, come ti collochi in questo panorama musicale dove cambia tutto così velocemente?
Credo fortemente in Vico che è il mio filosofo preferito: la storia è una spirale, cambia solo il contesto. Nella musica siamo un po’ tornati agli anni 60 quando l’industria era all’inizio e si puntava sui singoli. Il mercato era invaso da tantissimi cantanti di tutti i tipi, all’epoca neanche c’era Google e non potevi manco vedere che facce avessero. Oggi abbiamo tante cose e in questo momento storico ci sono più progetti a breve termine. Io spero di collocarmi in quelli a lungo termine, per un artista è difficile dire di no a certe cose, ma bisogno anche preservarsi.

Che rapporto hai con i social?
Li uso per stare a contatto con i miei fan, io sono un dinosauro. Anche se devo ammettere che Tic Toc mi gasa a manetta perché con una stupida idea puoi fare delle cose divertenti, come il balletto con il papà, che prima era impensabile.

Sembri molto più serena…
Mi è tornata la voglia di fare musica, sento il bisogno di ricaricarmi. Devo ammettere anche che l’ansia è a bomba. Magari a me piace una cosa che agli altri non piace. L’altro giorno parlavo con una ragazza che ha appena inizato e si sentiva arrivata. La verità è che in questo mestiere non si arriva mai…

Come sarà con i live fermi?
I concerti mi mancano tanto sia da spettatrice sia da parte attiva, spero di riuscire anche con un solo evento simbolico a cantare dal vivo. La musica è una vita che mi aiuta. Covid style, a distanza, con tutte le misure del caso, mi sto impegnando per tentare di farcela. Ci vediamo a fine estate.

TgCom24

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